Il giudizio di Marco GoiSummary:
La seconda stagione di Hannibal è appena partita in Italia su Premium Crime, dove va in onda ogni sabato alle 21.15. Un appuntamento che vi consigliamo di non mancare e che ci offre il pretesto per parlare un po’ del nostro serial killer psicopatico preferito, per lo meno da quando Dexter Morgan ha abbandonato, se non la professione, il piccolo schermo. Hannibal è una serie lenta a carburare. Molto lenta. Diciamo che l’intera prima stagione altro non è stato che appena un antipasto, in cui l’ultima creatura seriale di Bryan Fuller, già autore della sfortunata Wonderfalls e dalla sottovalutata Pushing Daisies, ha mostrato soltanto un assaggio delle sue potenzialità. A chi era rimasto deluso da una stagione uno in cui Hannibal aveva dato sfoggio più delle sue doti culinarie che non di quelle omicide e in cui i livelli di tensione erano ben lontani da quelli di pellicole come Il silenzio degli innocenti e Manhunter – Frammenti di un omicidio, possiamo dire di armarsi di pazienza e di coraggio, perché con la seconda stagione le cose migliorano decisamente. Pazienza, perché anche in questo caso non si parte subito a mille e i primi episodi faticano ancora un po’ a ingranare. Coraggio, perché di momenti parecchio forti ne arrivano in gran numero e il sangue scorre a fiumi, soprattutto nell’impressionante finale.
Una volta armati della giusta dose di pazienza e coraggio, la seconda stagione di Hannibal è capace di regalare parecchie soddisfazioni. A livello di momenti visionari qui ci si spinge davvero oltre, con un livello di follia che è difficile da riscontrare in altre serie americane non via cavo; negli USA la serie ispirata ai romanzi di Thomas Harris va infatti in onda su NBC, la rete che domenica scorsa ha trasmesso il Super Bowl, “soltanto” il programma più seguito nella storia della televisione americana. Fa davvero strano quindi che una serie del genere sia trasmessa da una rete generalista, ma ciò non frena Bryan Fuller e i suoi collaboratori. Se come potenza estetica e come immaginario visivo Hannibal oggi ha pochi rivali, a livello di sceneggiature la serie invece denota ancora qualche debolezza.
Gli episodi della seconda stagione procedono a tratti in maniera incerta e confusionaria e “bruciano” alcuni personaggi minori che potevano offrire parecchio di più, in particolare i due nuovi psicopatici interpretati in una manciata di episodi da Jonathan Tucker e Michael Pitt, due dei giovani attori più talentuosi in circolazione. Poco male, comunque, perché in questa nuova stagione a funzionare alla grande è lui, il protagonista Hannibal (Mads Mikkelsen), che finalmente viene fuori in tutta la sua ambigua e devastante cattiveria cannibale. Affascinante, e pure parecchio malato, pure il triangolo che si viene a creare tra Will Graham (Hugh Dancy), la dottoressa Alana Bloom (Caroline Dhavernas) e lo stesso Hannibal.
Per la terza stagione, parzialmente ambientata a Firenze e con nel cast anche Fortunato Cerlino di Gomorra – La serie, ci sarà da attendere ancora parecchio, visto che la sua messa in onda negli Stati Uniti è stata spostata all’estate. Per ingannare l’attesa il modo migliore è allora recuperare la seconda non perfetta ma parecchio intrigante stagione attualmente in onda in Italia. Ne vedrete delle belle, promesso.
di Marco Goi per Oggialcinema.net
Hannibal, una seconda stagione davvero cannibale ultima modifica: 2015-02-05T14:02:08+00:00 da Marco Goi