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Hanno assunto centinaia di parenti, amici, picchiatori, terroristi e poi la mattina del lunedì, in orario stra-di-punta, una stazione come la Metro Cavour ha zero personale. Ed ecco cosa succede se una macchinetta ti mangia l'abbonamento
Creato il 12 novembre 2012 da RomafaschifoMia moglie americana, da 10 anni a Roma, come ogni mattina si reca alla metro Cavour per andare in direzione Laurentina... ma ops... il suo abbonamento rimane incastrato nella macchinetta obliteratrice...
Vabbè, pensa, che problema ci sarà, mi faranno una copia, un temporaneo, un sostitutivo (nonostante gli anni non impara mai...)
Peccato che in un orario di scarso interesse come quello del fattaccio (lunedì mattina, non festivo, ore 8.10) la metropolitana di Cavour fosse sprovvista di un qualsiasi dipendente. Mia moglie resta li... attende, dato che l'unica volta in vita sua che ha preso la metro e gettato il biglietto appena uscita... zac... multa!
Attende 5, 10,15 minuti, quando ecco che a sorpresa si manifesta un signore, che non ha una divisa Atac, ma è in possesso delle chiavi del gabbiotto, e difatti lo apre... Mia moglie si avvicina, spiega l'accaduto, e il signore/dipendente le fà un foglietto, anzi sul retro di un foglietto per richiedere l'abbonamento, scrive a penna (a penna!), l'accaduto, mette un timbro della stazione Cavour, dicendogli di mostrare quello alle stazioni per entrare... e già quà saremmo nel ridicolo... non si poteva aprire la macchinetta e recuperare l'abbonamento L'Atac non è dotata di modulistica? Vabbè, com'è come non è dopo aver perso 30 minuti il signore gli apre la sbarra per disabili laterale ed entra...
Dove c'è un andata..ovviamente c'è anche un ritorno... stessa sera...stazione Laurentina...mia moglie ottimisticamente si avvicina al gabbiotto... spiega l'accaduto al piccolo rave in corso all'interno... (2 guardie giurate 2 dipendenti Atac), mostra il foglietto, ...momento di silenzio... sguardi bassi... facce scocciate, fumando come turcomanni nel gabiotto...
"Ma come si chiamava il tipo che le ha fatto questo?", "ma quando è successo?", "e mica se pò entra co questo?", "devi rifà er bijetto?", "tanto tra un pò è obbligatorio quello tipo bancomat". Insomma capite lo stile moderno ed europeo dell'assistenza offerta, una cosa meno che mediorientale. Tra l'altro parlavano insieme, e mia moglie non sente benissimo... e qua si raggiunge il top: alle sue richieste di ripetere cosa stavano dicendo la guardia giurata con il solito look di ordinanza (occhialone a specchio, ciancicata di rappresentanza) si lancia in una spiegazione in quella che dovrebbe essere lingua inglese "butifiudonanderstenditalian"... Mia moglie fa notare che non sente bene no che è stupida e che probabilmente lei parla un italiano infinitamente migliore del suo inglese: niente da fare, i solerti dipendenti non hanno soluzioni, ne idee, ne proposte, ne un minimo di quello che è universalmente noto come Customer Service, il vecchio e caro Servizio Clienti...
A che cosa serve questa gente? No dico, se non fanno questo tipo di assistenza che esiste in ogni dannata stazione delle metropolitane di Londra, di Parigi, di Madrid, di New York... a che servono? Possibile che la loro giornata consista nello stare chiusi nei gabbiotti, telefonino in mano e sigaretta in bocca con un bel film sul computer privato o con i videogames sempre accesi? Nessuno si cura di come sta gente tratti gli utenti? Nessuno li forma? Davvero questa gente non ha un minimo di interesse a far bene il proprio lavoro?
Emanuele
p.s. allego foto del moderno e pratico biglietto sostitutivo.
*Caro Emanuele,
sarebbe sufficiente che Atac, una azienda che ha più dipendenti della Casa Bianca e di Downing Street messe insieme, pigliasse una squadra di una decina di ispettori. Ispettori veri che facciano audit interno e che, per esempio, girino per le stazioni travestiti da utenti o, peggio, da turisti chiedendo assistenza, customer caring e altre amenità. Sarebbe sufficiente questo per licenziare per giusta causa alcune decine di parassiti che, a spese nostre, bivaccano nei gabbiotti. Quando abbiamo iniziato a filmare e fotografare le porcate che fanno lì dentro, hanno prontamente risposto barricandosi dentro tipo campo rom, mettendo alle pareti fogli di giornale, pannelli e altro per non farsi vedere. Questo la dice lunga sulla loro buona fede. Ma ovviamente non è colpa loro, le colpe risiedono nell'azienda che non è interessata a farli lavorare e nel sindacato che difende i nullafacenti, i ladri, i furfantelli.
-Roma fa schifo
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