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Happy Feet

Da Gloutchov
Happy Feet I pinguini imperatore sono un popolo con una rigida concezione della vita. Vive tutto radunato, al centro dei ghiacci eterni dell'Antartide  e nel cuore ha la musica. Ogni coppia si forma col canto, la femmina canta la sua canzone e i maschi la accompagnano nel loro canto, fino a che lei non trova la voce che fa per lei. Ed è così che da millenni si rinnova la specie, di generazione in generazione. Il film narra la storia di Mambo, un piccolo pinguino che, per un piccolo disguido, nasce stonato. Incapace di cantare ma... con un senso nel ritmo incredibile. Un ballerino nato. Ma anche un emarginato in quel mondo rigido guidato da un vecchio predicatore legato a regole ancestrali. E così, all'arrivo della carestia, il povero Mambo viene accusato di esserne la causa e... cacciato via dal gruppo. Mambo, in esilio, si ritrova dopo mille peripezie, in una comunità di pinguini comuni. Una comunità libera e che ama il ballo. Viene subito accolto come fosse un membro di quella comunità e, da loro, apprende che, lontano, ma molto lontano, gli alieni stanno facendo razzia dei pesci. Lui decide di investigare e... ma non vi voglio rovinare la sorpresa.
Happy Feet ha una fattura pregevole. Computer graphics mista a "girato reale". Gli alieni sono uomini veri. E, tanto è fatto bene il film che, si rimane stupiti. Roger Rabbit è tutta un'altra cosa al confronto. La storia è dolcissima, con una colonna sonora incredibile (che mi procurerò!!!) e delle coreografie degne di Brodway. E' un film per bambini, ma anche per adulti che amano la musica e... credo che sia perfetto per il Natale. Ovviamente, non mancano le scene divertenti e, insomma, è completo in tutto e per tutto.

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