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Hasta cuando, Madrid?

Creato il 08 aprile 2014 da Unarosaverde

Qui ci sono 25 gradi: il cielo è pulito e la luce avvolge la terra. Sul tetto del campanile del paese vicino all’azienda le cicogne sono diventate tre. E’ nato un piccolo che, tra poco, sarà pronto per imparare a volare. Il padre e la madre camminano fieri sul tetto, impettiti e maestosi. Alcuni capannoni sono stati riaperti, intonacati di fresco. Il traffico è intenso sulle strade che portano in centro a Madrid. C’è un blando ottimismo, tenuto a freno dall’ironia della cautela. Forse c’è ragione per sperare, forse sono solo la primavera e il sole che scalda le braccia nude.

Forse questa potrebbe essere l’ultima volta che vengo qui: ci sono un paio di lavori ancora in corso, prima di dire chiuso il progetto, ma le idee sono chiare e la strada è ormai nota. Qui ho trovato un progetto che mi ha messo alla prova e che mi ha entusiasmato. Credo di esserne uscita bene: gli errori saranno un monito per il futuro, i successi uno sprone. Qui ho conosciuto gente ospitale, collaborativa, ricca di voglia di vivere. Qui ho scoperto che si può essere un imprenditore e un gentiluomo insieme, ogni giorno: non credevo fosse possibile.

Le cose accadono, velocemente, molto più del previsto, e la testa non è ancora pronta a prendere decisioni: ballonzola tra i pro e i contro, prefigura possibilità, pondera opzioni. I giorni di Pasqua porteranno il mare: forse l’aria salmastra mi schiarirà le idee.


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