"Gimme five."
Haunter (Canada, Francia 2013) Regia: Vincenzo Natali Sceneggiatura: Brian King, Matthew Brian King Cast: Abigail Breslin, Michelle Nolden, Peter Outerbridge, Peter DeCunha, Stephen McHattie, Samantha Weinstein, Sarah Manninen, David Hewlett, David Knoll Genere: ripetitivo Se ti piace guarda anche: Ricomincio da capo, Donnie Darko, Amabili resti Uscita italiana: ?Pensate a come dev’essere rivivere sempre la stessa giornata. Beh, se è stata la giornata migliore della vostra vita, la cosa potrebbe non rivelarsi nemmeno troppo male. Se invece è stata una giornata media, già di suo di routine, riviverla sempre sarebbe una routine al quadrato e poi al cubo e così via… Quest’ultimo è il caso della giovine Lisa, una ragazzina che oggi definiremmo una emo ma che, vista l’ambientazione 80s, la definiamo invece come una dark. Tutti i giorni, Lisa viene svegliata nella sua cameretta tapezzata da poster di Joy Division e David Bowie dal frattellino bimbocagaminkia al walkie-talkie (i cellulari non erano ancora in voga), tutti i giorni indossa la sua stilosissima t-shirt di Siouxsie and the Banshees, tutti i giorni suona la musica di Pierino e il lupo al flauto, non chiedetemi perché, tutti i giorni sua mamma le scassa la uallera per il bucato, tutti i giorni la sua famiglia sta incollata alla tv a guardare una “nuova” puntata de La signora in giallo (per fortuna Distretto di polizia non era ancora stato creato), tutti i giorni è il giorno prima del suo sedicesimo compleanno, tutti i giorni si sveglia quindi con la consapevolezza che non arriverà mai a 16 anni e non potrà mai avere una festa come quelle di My Super Sweet Sixteen. E a proposito, beccatevi questa chicca di una giovanissima Jennifer Lawrence nel promo della reality-serie di Mtv.
"Dite che se fossi nata un paio di decenni dopo
il massimo del dark sarebbero stati i Tokio Hotel?"
In ogni caso, lo spunto del film Haunter, con la ragazza che rivive sempre lo stesso giorno, è geniale e pure originalissimo…
Ah, come dite? C’è già stato Ricomincio da capo, splendida e surreale comedy con Bill Murray, tra l’altro già saccheggiata da un film con Antonio Albanese, È già ieri, e da un video di Craig David, "7 Days"?
Monday took her for a drink on Tuesday we were making love by Wednesday and on Thursday & Friday & Saturday we chilled on Sunday…
Scusate, ma quando sento questa canzone non me la tolgo più dalla testa e ho paura che domani, quando mi sveglierò, la canticchierò ancora, e poi il giorno dopo ancora e ancora e ancora e ancora e ancora…
"Sei una fan degli Wham? AAAH, esci subito dal mio specchio!"
Ricomincio da capo. Mi correggo: lo spunto del film Haunter, con la ragazza che rivive sempre lo stesso giorno, non è geniale né tanto meno originalissimo, è vero. Nonostante ciò, il film si difende abbastanza bene, perché se non altro un’idea del genere non era mai stata utilizzata all’interno di un horror, non che io sappia, e un’idea del genere si presta molto bene a un film dell’orrore. Come si sviluppa da qui in poi la pellicola non ve lo dico per non spoilerarvi troppo. Dovete scoprirlo da voi, poiché una visione questo filmetto se la merita. Merito di un bel contesto anni ’80 ricreato come detto dal look emo pardon dark della protagonista, ma anche dalle atmosfere tese e inquietanti il giusto realizzate dal regista Vincenzo Natali. Vincenzo Natali è quel regista che all’esordio aveva azzeccato una delle visioni più angoscianti di tutti i tempi, Cube – Il cubo, una pellicola che non ho mai capito se mi sia piaciuta o meno, mi ha fatto stare troppo male, ma che in ogni caso reputo geniale e che poi ha dato l’ispirazione per tutta una serie di horror similari come la saga di Saw – L’enigmista. Natali di recente ha poi dato i natali anche al criticatissimo Splice, un thriller animalesco vagamente alla David Cronenberg che a me non era nemmeno dispiaciuto troppo, e ora rieccolo in buona forma. Quanto alla sceneggiatura, firmata da tale Brian King in coppia con quello che credo sia suo fratello o magari figlio visto che si chiama Matthew Brian King, riesce per quasi tutta la durata a sfuggire alla trappola della noia. Lo spunto del ripetersi delle giornate sempre uguali può rivelarsi un rischio ancor più che un'opportunità, ma il film riesce a uscirne piuttosto bene. Se a ciò aggiungiamo che, oltre a Ricomincio da capo, mi ha ricordato (molto) vagamente anche altri miei due cult come Donnie Darko (per l’ambientazione 80s, per gli sbalzi temporali, perché la protagonista è molto dark-o) e Amabili resti (per la situazione della fanciulla, come forse capirete vedendo il film), Haunter ha superato le mie aspettative. Non molto originale, con qualche caduta di tensione verso la fine, ma comunque un buon horrorino, tra i migliori in un periodo di vacche magre per il genere come quello recente."Pronto, Babbo Vincenzo Natali? Quest'anno mi puoi portare uno smart phone,
che su 'sto apparecchio non posso metterci manco una app?"
Questo post fa parte della Special Cannibal Halloween Week, insieme ai pezzi su Dark Skies - Oscure presenze, Truth or Dare e Stitches.