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Have my say!

Creato il 09 giugno 2011 da Ioleinfashion

Have my say!

Ancora pochi giorni e le scuole finalmente chiuderanno i battenti. Un paio di campanelle al massimo, quindi, prima che la costa, da Capri a Positano, sarà nuovamente inondata da tutte le PLRG in libera uscita. Chi? E’ d’uopo per me partire evidenziando come l’acronimo PLRG – che sta per poor little rich girl e significa letteralmente piccola povera ragazza ricca – non è mio. L’ho preso in prestito dalla rivista Grazia, che a sua volta l’avrà “rubato” altrove. Fatta la precisazione, passiamo alla sostanza. Una volta chiusi i cancelli della prigione educativa non ci sarà più nessuno capace di frenare l’inutile, spocchioso e inconsistente stuolo di ragazzine, che sull’onda di telefilm quali Gossip Girl, si vestono come manichini della Standa griffata e cominciano a mettere le loro “fashion tende” sui nostri litorali.

Nemiche acerrime del non-logo e di una certa moda alla Paris Hilton (ridicola – ai loro occhi – perché troppo sbriluccicosa), le PLRG s’ispirano a idoli del calibro di Blair e Serena. A ragazze ricchissime, cioè, che passano le intere giornate a cambiarsi abiti da sogno e a scambiarsi le più atroci cattiverie via sms. Non c’è possibilità di scampo. Di età compresa tra i 13 e i 17 anni (ma si rintracciano esemplari sorprendentemente più maturi), le PLRG sono ovunque. E adesso che la scuola è finita, ve le ritroverete tutte logate, dalla testa ai piedi e con smalto in pendant al cerchietto, in fila al supermercato come al lido ondeggiare sui loro tacchi quindici mentre ti confondono con la scia di profumo alla vaniglia che emanano. Contro una tendenza modale che impone il “Less is more” come stile di vita, loro ritengono che per esserci bisogna farsi vedere, agghindate come alla festa popolare e mescolando a più non posso brand talmente lontani e concorrenti, da far rigirare nella tomba i loro insigni creatori.

Come fare a sfuggire? Impossibile. Le PLRG facendo leva sui sensi di colpa di genitori assenti o incapaci di frenarle acquisteranno con i saldi, diventeranno ancora più abbronzate (rispetto alla lampada artificiale autunnale), tireranno fino a tardi, invadendo quella che fino a poco tempo prima era la zona del “tempo adulto”. Quindi, fatevi forza e – come me – aspettate. Prima o poi, la campanella tornerà di nuovo a suonare. E a rinchiuderle nel loro “ghetto”.
via

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