mattina presto, la gattaccia fa le fusa vicino a me. apro un occhio e la guardo.
è proprio bellina, gli occhi tondi, leggermente strabici, le zampe compitamente accostate e la coda a defiinire il perimetro di se stessa.
la guardo.
“buongiorno gattaccia!”
“prrr, prrr, prrr!”
“ha mangiato il gatto?”
“sì”
“uh, allora sono fusa gratis! guarda come è bellina! è anche stata abbastanza buona in questi giorni, no? sai, quando fa così che si ferma e mi guarda in quel modo mi chiedo come ci classifichi nel suo cervello, chissà come ci vede… lo capirà che siamo animali anche noi, no? che siamo diversi dal divano o dall’albero di natale… chissà come ci classifica…”
“roba di sua proprietà“