Published on gennaio 8th, 2013 | by Alessandro Bucci
1Milton Keynes, 8 gennaio 2013 – La Red Bull torna all’attacco nei confronti dell’asturiano della Ferrari: “Alonso pensa troppo alla politica”. Parola di Helmut Marko.
Le polemiche legate all’epilogo del combattutissimo mondiale 2012 di Formula 1, stagione che ha visto il terzo trionfo iridato consecutivo da parte di Sebastian Vettel ad Interlagos, paiono non essersi ancora placate.
La richiesta di chiarimento arrivata alla FIA da parte della Ferrari, in merito al presunto sorpasso del campione del mondo in regime di bandiere gialle, ha scatenato un vero vespaio, soprattutto in casa Red Bull.
Gli strascichi legati alla vicenda continuano e Helmut Marko, consulente del team austriaco, ha espresso il suo punto di vista nei confronti dell’asturiano della Ferrari attraverso il Red Bullettin, magazine della scuderia campione del mondo in carica. “Fernando Alonso…è spesso impegnato con la politica o con commenti divertenti. Vettel ignora tutto ciò: non legge i giornali, non gli interessa internet. Sta solo concentrato sul suo lavoro, con l’obiettivo di contribuire ad avere la vettura più veloce ed il team migliore…” -ha dichiarato Marko confrontando l’atteggiamento di Alonso con quello del suo pupillo Vettel- “…sono convinto che al vecchio Enzo Ferrari non sarebbe piaciuta questa sconfitta, ma che avrebbe riconosciuto i meriti degli avversari, poi avrebbe messo sotto i suoi ragazzi per spingerli a fare il massimo per batterci, ma non con le azioni che abbiamo visto recentemente: Alonso usa costantemente i mezzi politici…”.
Parole dure quelle di Helmut Marko, che mirano a provocare anche il team Ferrari, non solamente lo spagnolo bicampione del mondo.
E non è un caso che il consulente della Red Bull miri soprattutto ‘Nando, reo di aver spint molto la propria scuderia nel richiedere i suddetti chiarimenti: “…tutti hanno visto quanto fosse stressato verso la fine della stagione…diceva cose come: devo lottare contro Hamilton, non Vettel. Oppure tipo il mio avversario è Adrian Newey, provando a metterla sulla psicologia. Noi quindi ci siamo detti che bastava ignorarlo…”