"Sono stato qui a pensare a tutte le cose per cui vorrei chiederti scusa. A tutte le cose di cui ti ho incolpato. A tutto ciò che volevo che tu fossi o dicessi. Mi dispiace per tutto ciò. Ti amerò sempre perché insieme siamo cresciuti. E mi hai aiutato a farmi diventare chi sono. Voglio solo che tu sappia... che dei frammenti di te resteranno per sempre in me. E di questo te ne sono riconoscente. Qualsiasi cosa tu sia diventata e ovunque tu ti trovi nel mondo".
TRAMA
Un uomo che di mestiere scrive lettere per altri e che ha appena divorziato, finisce per innamorarsi di un sistema virtuale che ha la voce, i desideri e i pensieri di una donna... COMMENTO Spike Jonze ci porta in un futuro non troppo lontano in cui l'uomo, dopo aver oltrepassato lo stadio in cui non può fare a meno dei dispositivi portatili, arriva a innamorarsene. Non è facile da spiegare, così come non è facile spiegare il mare di emozioni che suscita la visione di un film che ci proietta in un altro mondo per farci compiere un viaggio vorticoso, perfino catartico, all'interno di noi stessi. Perché Her scende nelle pieghe delle relazioni d'amore, analizza la fine di un rapporto e le premesse per abbracciarne uno nuovo, semplicemente ci accompagna in un viaggio all'interno di noi stessi. E la visione di un film si trasforma così in una lunga riflessione, a volte dolce e altre amara, ma complessivamente necessaria e vitale. Un personaggio all'apparenza strano, solitario, alle prese con situazioni che sembrano futuristiche e paradossali, finisce infatti per risultare similissimo a noi. E per nulla inverosimile appare alla fine la sua relazione con una voce.. La sceneggiatura di Spike Jonze, giustamente premiata con l'Oscar ci presenta una carrellata di frasi memorabili che si vorrebbero ascoltare e riascoltare: era da un po' che non si vedeva e sentiva un film scritto così bene. Meglio sorvolare sul