Here We Rise (forse): aspettative stagionali sui Sacramento Kings

Creato il 16 ottobre 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Ci risiamo. Come ad ogni inizio di Regular Season, ci tocca analizzare che aria tira nel nord della California e constatare che da ormai troppi anni, è sempre la stessa. Stiamo parlando, ovviamente, dell’atmosfera intorno ai Sacramento Kings, franchigia di culto per gli abitanti della capitale dello Stato dell’Oro.
Sono oramai tre-quattro anni che si parla e si scrive di grandi aspettative attorno ad una squadra che ha subito un massiccio restyling in queste ultime stagioni e che sta costruendo il suo futuro su un nucleo di giovani molto interessanti ma al tempo stesso incapaci di fare il salto di qualità necessario. La pietra miliare del progetto era quel Tyreke Evans vincitore del Rookie of the Year 2009-2010 con cifre analoghe a quelle di LeBron James, che oggi si ritrova al centro di voci di mercato neanche troppo occasionali e che la franchigia ha deciso non rifirmare a fine stagione. Probabilmente è proprio lui il simbolo e l’esempio che in questi ultimi anni, ai Kings, non tutto è andato come era nelle aspettative.

La squadra non fa i playoff dal 2006, ed è dal 2008 che non riesce a superare le 30 vittorie stagionali nonostante ogni anno sembra quello buono per riuscire a togliersi qualche soddisfazione. Nel Draft del 2010 è arrivato DeMarcus Cousins, giocatore da doppia-doppia di media l’anno scorso (18.1 ppg, 11 rpg), le cui crescita e potenzialità lo hanno portato a diventare il vero faro della squadra. Isaiah Thomas è la più classica delle Steal of the Draft, avvenuta nel 2011 (sessantesima e ultima scelta, ha chiuso l’anno a 11.5 ppg e 4.1 apg) e che rischia di essere la principale causa dell’addio di Evans, o comunque di una rivalutazione del suo ruolo in squadra. L’estate appena trascorsa ha portato alla corte dei Re Aaron Brooks (MIP 2010), uno dei free agent più ambiti sul mercato e Thomas Robinson, uscito da Kansas e scelto con la numero 5 al Draft.

I Kings presentano oggi un roster molto giovane e incredibilmente futuribile. Il reparto guardie è più che mai assortito con la presenza di un giocatore esperto come Brooks contornato dall’esplosività di Evans e Thornton e dalla gioventù di Thomas e Fredette (altra scommessa più persa che vinta, attualmente). La vera forza di Sacramento sarà però rappresentata dalla coppia di lunghi Robinson-Cousins che promette vere e proprie scintille. Un altro elemento da non sottovalutare è l’accordo finalmente raggiunto dal sindaco Kevin Johnson con i fratelli Maloof, proprietari della franchigia, riguardo la costruzione di una nuova arena per permettere ai Kings di rimanere in città. Il tormentone che ha più volte spaventato i caldissimi tifosi della capitale californiana è finalmente passato e questa tranquillità si rifletterà inevitabilmente anche sulla squadra.

Come detto, anche quest’anno, ci aspettiamo dai ragazzi di coach Smart un segnale di maturità, di crescita in campo e fuori, per evitare che il progetto rimanga incompito. Sia chiaro, non si parla di playoff, ma qualche vittoria in più è lecito aspettarla. Qualche anno fa, lo slogan della franchigia era “Here We Rise“ (da qui si riparte). I tifosi e la città aspettano e meritano da troppo tempo questa ripartenza, che sia arrivato l’anno buono?


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