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Hervé Gourdel: chi soffre e chi gode

Creato il 26 settembre 2014 da Dragor

  Hervé gourdel

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   E' COME UN CERCHIO che si stringe. L'anno scorso la madre e la sorella di un'antica compagna di scuola di mia figlia sono state sgozzate dagli islamisti Shebab nel massacro del Westgate, il centro commerciale  di Nairobi. Adesso un mio concittadino nizzardo è stato decapitato dagli islamici  mentre faceva trekking sulle montagne della Cabilia in Algeria.  Anche lui è in un certo senso una conoscenza. Hervé Gourdel, guida di montagna, ha accompagnato anni fa la classe di mia figlia in un'escursione al parco nazionale del Mercantour. Mi sembra anche di averlo visto in città. Quando hanno pubblicato la sua foto dei giornali dopo il rapimento, ho detto "la sua faccia non mi è nuova" ancora prima di sapere che anni prima era stato la guida di mia figlia. Chissà, forse la prossima vittima sarò io. Gli islamici tirano nel mucchio. Quella di tirare nel mucchio è la specialità del terrorismo islamico, perché ogni infedele ucciso assicura il paradiso. Per loro non esistono danni collaterali, tutti i danni sono buoni.

   NELLA FRANCIA sotto choc il governo e i media non sanno più come fare per combattere l'amalgama fra i musulmani cattivi dell'ISIS e quelli buoni di chez nous (il fatto che fra i "buoni "ci siano dei Merah e dei Nemmouche è puramente secondario). La stampa e la TV ci bombardano di articoli e interviste nei  quali ci spiegano che quello dei terroristi islamici non è islam. Una cosa molto strana, dato che il Corano dell'ISIS è lo stesso dei musulmani nostrani e che questo libro esorta con non meno di 80 surate a fare esattamente quello che fanno i musulmani dell'ISIS, come raccomandato anche dalle prediche di molti imam nostrani fra cui quello di Toulouse che per facondia bellicosa li batte tutti. Un'obiezione che nessuno osa muovere sui set televisivi quando il pompiere di turno sentenzia che quello dell'ISIS non è islam. E allora come spiega i versetti che raccomandano di uccidere gli infedeli e tagliare loro la testa? Come spiega che a questi versetti si deve obbedire senza interpretarli perché islam significa "sottomissione" e l'interpretazione è blasfema?  Come spiega che Maometto, che ogni musulmano ha il dovere di imitare, faceva  esattamente quello che fa l'ISIS? Strage d'infedeli e di correligionari dissidenti, rapine, vendita di schiavi, conversioni forzate, pensiero unico, discriminazione sessuale, pedofilia. Anche un bambino di 2 anni può verificare facilmente, c'è perfino su Wikipedia. Ma stranamente i giornalisti dei set televisivi non verificano e annuiscono come metronomi quando il pompiere di turno spiega che l'islam non è islam.

   NO, CARI, così non si va lontano. Il problema è l'islam, non la perversione dell'islam. Un'ideologia politica  più che che una religione, perché per l'islam religione e politica sono la stessa cosa e c'è una sola forma di governo possibile: la charia, la legge islamica. Mentre il governo esorta con le lacrime agli occhi i riluttanti musulmani nazionali a dissociarsi dalla barbarie dell'ISIS, le statistiche parlano chiaro: il 15 per cento dei francesi è favorevole allo Stato Islamico. Guarda caso, corrisponde pressapoco alla percentuale di musulmani presenti in Francia considerando anche i francesi convertiti.  Questo spiega perché, mentre a Nizza si espongono le bandiere a mezz'asta in segno di lutto per la barbara esecuzione di Hervé Gourdel, nel quartiere nizzardo dell'Ariane si tirano fuochi d'artificio, si bruciano macchine, si sparano mortaretti e le donne gridano gioiosi youyou.

   Dragor


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