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Misconosciuto film distribuito ai tempi dalla Twentieth Century Fox, che oggi mai si sognerebbe di maneggiare simili materiali. Si, perchè questo"Hex" è opera obliqua, bizzarra, forse sconclusionata, ma dal grande fascino visivo.
Ambientato negli anni venti, il film è una sorta di biker-movie che si trasforma spesso e volentieri in horror, anche se definizioni di questo tipo lasciano veramente il tempo che trovano. Mai come in questo caso l'opera di Garen è da vedere e toccare con mano, proprio per la molteplicità di spunti e suggestioni che la pellicola è in grado di offrire. La trama è minimale, un gruppo di motociclisti di passaggio nel Nebraska, trova ospitalità e rifugio presso la fattoria gestita da due misteriose sorelle Acacia (Hilary Thopson) e Oriole (Tina Herazo as Cristina Raines, di bellezza incommensurabile). Sembra che tutto vada bene, ma c'è qualche cosa che non quadra. Le due sorelle, specialmente Oriole, sembrano nascondere un segreto, forse derivante dal retaggio di pratiche esoteriche lasciato loro in eredità dal padre (un nativo americano). Quando uno dei motociclisti,Giblets (proprio il vecchio Gary Busey/Mr.Joshua di "Lethal Weapon") tenterà di violentare Acacia, la vendetta di Oriole si compirà tramite un gufo che ucciderà di fatto il giovane.
Da qui in poi l'equilibrio sarà inevitabilmente alterato e Whizzer, il leader del gruppo, si ritroverà invischiato in un gioco di seduzione (e morte) con la bellissima Oriole mentre il più giovane e sensibile dei ragazzi, Golly (Mike Combs) s'innamorerà, ricambiato, della bella Acacia. Film imprendibile, prodotto dalla Max L. Raab Production e appunto distribuito dalla Fox, può vantare un cast di allora giovani promesse della New Hollywood, ed è in effetti un grande piacere vedere insieme sullo schermo i giovani Keith Carradine (Whizzer), Scott Glenn (Jimbang) e il già citato Gary Buseypiù il vecchio Robert Walker Jr. (Chupo), in ruoli più o meno tutti sopra le righe, ma funzionali al contesto mistico/bucolico/terrifico creato dal buonGaren (qui al suo primo ed ultimo lungometraggio, poi scriba per serial Tv come "Quincy", "T.J. Hooker" e pure "Delvecchio" con Judd Hiersch) il quale non si fa mancare nulla, nemmeno toni da commedia mischiati con la psichedelia , vedi la morte della donna di Whizzer, China (la splendida e nuda Doria Cook-Nelson, moglie del grande Craig T. Nelson, uno degli attori da me più amati, avvistata pure in "Rancho DeLuxe" [1975] di Frank Perry con Jeff Bridges) perdutasi in delirio allucinatorio indotto da Oriole, gran cerimoniera/sacerdotessa dal comportamento che ambiguo pare un eufemismo, forse in cerca di una vendetta spietata contro coloro che hanno distrutto il suo popolo. Naturalmente queste cose il film non le dice a chiare lettere e qui risiede gran parte del suo fascino di oggetto non identificato della cinematografia seventies, che molto probabilmente sarà tanto odiato quanto amato dagli appassionati del genere.
Consigliatissimo, comunque. Non foss'altro per ammirare la splendidaCristina L. Herazo/Raines, poi in "Sentinel" di Michael Winner e in "Russian Roulette" (1975) di Lou Lombardo, che realmente aggiunge quel qualcosa in più che è degno di essere ricordato e custodito. Splendida fotografia di Charles Rosher Jr. e colonna sonora "schizofrenica" diCharles Bernstein e Patrick Williams, che passa dal ragtime al country&western senza dimenticare pause più intimiste e delicate. Il film sopravvive grazie alla VHS NTSC della Prism Entertainment.
Buona visione.
Belushi
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