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High fashion, low cost. Dilemma insolvibile?

Creato il 05 febbraio 2012 da Mondoinformazione @matteopartenope

Uno dei precetti più famosi della divina Coco Chanel diceva:

Alcune persone pensano che il lusso sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità.

Ma in una società (dis)educata a perdere tempo e denaro per rincorrere trends improbabili destinati a durare una stagione, è davvero così semplice restare a galla?

 article 1059073 02B1A6A000000578 906 468x2861 450x275 High fashion, low cost. Dilemma insolvibile?

Che siamo stati viziati è palese, se si pensa alle folle che ad ogni cambio di stagione assediano gli stores dei brands più famosi. Alle persone piace spendere, e anche tanto. Non importa quante lamentele si facciano in piazza, davanti alle telecamere, sui blog: costoso è bello, anche se non si arriva a fine mese.

Sarà forse che tentiamo di mascherare la crisi nascondendoci dietro strati e strati di abiti fastosi e gioielli sfavillanti, non accorgendoci però che sono soltanto abbagli: non è sufficiente dimostrare di essere dei moderni Rockefeller per apparire, di riflesso, gli eredi postumi di Audrey Hepburn. La moda non la fanno i soldi, ma le idee. Basta un minimo senso dello stile e i consigli giusti per avere un armadio degno di una trend setter ad un prezzo davvero mini. L’unica premessa? Niente remore. Perché vi capiterà di dovervi svegliare alle 7 del mattino per andare a rovistare tra le pile di abiti secondhand di qualche sperduto mercatino parigino, e non potete davvero mettere su un dramma se vi si spezza un’unghia mentre frugate tra le cianfrusaglie, o se la boutique vintage puzza di naftalina: lo hanno fatto tutte, almeno una volta, anche Kate Moss. E voi non siete da meno.

Prima di lanciarsi in qualsivoglia impresa autodistruttiva di ‘rinnovamento guardaroba’, occorre tuttavia conoscere qualche regola basilare per procedere senza incorrere in disastrosi errori. Per i neofiti del cheap ‘n chic, stiliamo per la prima volta la classifica (semi)ufficiale delle cose da fare – e da evitare – per mantenere lo stile al top e il portafoglio pieno.

DOs

  • Attendere i saldi. Sembrerebbe un consiglio stupido e scontato, ma potrebbe davvero aiutarvi a risparmiare sul vostro shopping. Se c’è qualcosa di cui davvero non potete fare a meno, aspettate di acquistarla quando sarà a prezzo scontato, oppure cercate l’offerta della vostra vita su uno degli innumerevoli e-store: siti web come shopbob.com, zalando.it, solestruck.com di solito propongono pezzi provenienti direttamente dalla passerella a prezzi decisamente concorrenziali. Ma occhio alle fregature, perché potreste incappare nella rete della merce contraffatta. Per fortuna su internet sono state diffuse delle guide per riconoscere i prodotti ‘fake’ da quelli originali, e se avete ancora dei dubbi, fatevi rassicurare consultando la lista dei più affidabili rivenditori on-line del vostro marchio preferito.
  • Affidarsi all’ high-street fashion. Brands come H&M, Topshop e Zara, colossi del retail-clothing, hanno fatto del prezzo contenuto una filosofia di vita. La loro vocazione è vestire i giovani, e per questo si sono dovuti adattare al loro budget, pur mantenendo alte le aspettative. Queste marche, infatti, sono note per la loro capacità di riproporre i trends del momento a prezzi contenuti, non per questo gravando sulla qualità. L’unica pecca è che molti di loro non hanno ancora aperto degli stores in Italia, tuttavia il più delle volte è possibile ovviare a questo problema acquistando online sui loro siti web. I nomi da appuntare, oltre a quelli già menzionati, sono: Pull & Bear, Stradivarius, Bershka, Oysho (per l’intimo), Tally Weijl, Asos, Primark, New Look, French Connection, Urban Outfitters.
  • Mantenersi aggiornati. Spesso chi spende molto è anche chi non sa cosa comprare. Entra in un negozio e finisce per farsi rifilare tutto ciò che le commesse gli propinano. Se vi manterrete ‘up to date’ con le mode del momento, invece, avrete le idee chiare su ciò che volete e sarete un bersaglio meno facile di chi vuole speculare sul vostro buongusto un tantino incolto. Non solo, ma in questo modo terrete sempre d’occhio gli stilisti emergenti che, per ‘farsi il nome’, mantengono prezzi relativamente bassi. Così avrete un pezzo originale ad un costo contenuto, e chissà se quell’adorabile skinhead da cui avete acquistato una bellissima sciarpa di seta non diventerà il prossimo Alexander McQueen…
  • Sì ai mercatini. Diffidate dal vintage ‘pulito’, l’unico modo per mettere le mani su capi storici è quello di ‘sporcarsi le mani’. Spulciando le bancarelle di abiti di seconda mano potrete infatti trovare meraviglie a prezzi irrisori: l’unico segreto è avere l’occhio allenato, le mani leste per battere sul tempo le signore ucraine (assidue frequentatrici di queste Mecca del vintage) e una discreta conoscenza della moda. Il successo è assicurato.
  • Riciclare, riciclare, riciclare. È il nuovo motto eco-friendly della moda, perché un abito è come il maiale, di lui non si butta via niente. Già le nostre nonne, se ricordate, avevano compreso l’importanza del riciclo: quando una camicia si usurava, avevano la sana abitudine di scucire i bottoni per riutilizzarli in qualche altra occasione. Ma ora si è andato oltre: prende sempre più piede, infatti, la tendenza a trasformare capi vecchi e dimenticati in qualcosa di nuovo ed utile. Ed ecco che un maglioncino infeltrito o un jeans diventa una shopper o un sacchetto per le riviste, mentre una camicia di seta trovata per caso nel corredo della mamma può diventare a tutti gli effetti il pezzo forte del vostro guardaroba.
  • Handmade is your new best friend. Fortuna vuole che nelle ultime collezioni stia spopolando il crochet! È una fortuna perché, si sa, un abito fatto con le proprie mani risulta quasi sempre un prodotto finito a costo zero, o quasi. Per chi ha l’abilità di saper tagliare, imbastire e cucire, buttarsi a capofitto nell’handmade potrebbe essere anche un impulso a dare forma alla propria creatività; ma chi invece non è di certo un pro con ago e filo, non è un problema. C’è sempre qualche nonna, zia o amica pronta a sferruzzare per noi, da ripagare poi con una bella torta sfornata da condividere in allegria.
  • Vendere su eBay. Avete presente quel tailleur acquistato per la laurea, che avete indossato soltanto una volta e poi accuratamente riposto nell’armadio? Bene, quello, e tanti altri pezzi come lui sono la vostra nuova fonte di ricchezza. Vendendoli su eBay, infatti, potrete fare spazio nel vostro guardaroba e insieme racimolare un bel gruzzoletto, oltre a far contento un potenziale acquirente che forse vede l’occasione che aspettava proprio in quel vostro tailleur dimenticato.

DON’Ts

Abbandonarsi allo shopping compulsivo. Sappiamo che è terapeutico, e che una sessione di caccia al maglioncino di cachemire costa decisamente meno di una seduta dall’analista, ma il più delle volte è controproducente. Se comprate in preda allo stress emotivo, infatti, avete il 70% di possibilità in più di acquistare qualcosa che non vi piace.
Decidere frettolosamente. Comprare un articolo, specialmente se costoso, è sempre una scelta che richiede fermezza. Se non siete sicuri del vostro acquisto, o il vostro budget è a rischio, rimandate la decisione a tempi più rosei: buttare via i soldi dalla finestra non piace a nessuno, nemmeno alle shopaholic più accanite.
Ripiegare sui fakes. È vero, acquistando merce contraffatta dimezzerete i costi, ma ciò che vi troverete tra le mani non sarà mai all’altezza dell’articolo originale. E non è soltanto una questione di ‘firma’, ma soprattutto di qualità: questi prodotti, infatti, sono quasi sempre il risultato di sgangherate produzioni made in China che utilizzano materiali inadeguati e scadenti. A questo punto, ne vale davvero la pena?
Restare ancorati alla ‘brandcracy’. In un periodo in cui le vostre tasche piangono, modificare il vostro modo di concepire la moda è l’unico modo per dare inizio ad un vero cambiamento. Invece di continuare a perdere la salute tentando di riempire il guardaroba di brands famosi (e costosi), cominciate a rendervi conto che non conta tanto la marca scritta sull’etichetta, ma la qualità. E poi, è meglio andare in giro con un bel maglioncino nuovo ma di produzione semisconosciuta, piuttosto che con un golfino infeltrito dall’usura soltanto perché è di Ralph Lauren.
Prendervi troppo sul serio. In fin dei conti, l’unico modo per sopravvivere nell’intricata selva della moda è soltanto uno, essere elastici. Adeguandovi ai trends, conciliando il vostro budget personale e il vostro senso dello stile, riuscirete a restare sulla vetta, ma ad una condizione: purché ricordiate che – a parte tutto – la moda è un gioco, di cui è necessario conoscere le regole, ma con cui bisogna soprattutto divertirsi.


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