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Hijikata Tatsumi, Mishima Yukio e Hosoe Eiko: intrecci tra media e tecnologie di corpo negli anni ’60

Da Nippolandia

Venerdì 27 aprile, alle ore 18.30, presso l’Istituto Giapponese di Cultura, in via Antonio Gramsci 74 a Roma, si svolgerà la conferenza a cura di Katja Centonze “Hijikata Tatsumi, Mishima Yukio e Hosoe Eiko: intrecci tra media e tecnologie di corpo negli anni ’60“. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Sotto osservazione verranno poste le collaborazioni di tre importanti esponenti della cultura degli anni ’60 legati da affinità elettive: Hijikata Tatsumi, fondatore del buto, Mishima Yukio e il fotografo Hosoe Eiko. Ognuno di loro sceglie il proprio strumento d’espressione e delinea una personale prospettiva intorno al corpo riservando una peculiare attenzione al nikutai (corpo di carne). Questa concezione specifica di corporalità, al centro dei dibattiti critici negli anni ’60, assurge a vessillo della controcultura del Giappone post-bellico, emergendo come fulcro delle sperimentazioni multimediali prodotte da un’avanguardia artistica all’insegna dello happening e della performance. Al termine, un raro corto per la regia di Hosoe, Heso to genbaku (Navel and A-Bomb, B/N, 15’,1960). La conferenza fa parte del ciclo Orientamenti (Conferenze a cura di studiosi e docenti fruitori dei programmi di ricerca Japan Foundation).

Katja Centonze (Fellowship JF nel 2009), dottoranda presso l’Universität Trier, è dal 2007 visiting researcher presso il Tsubouchi Shoyo Memorial Theatre Museum della Waseda University (Tokyo). Laureata in Lingue e letterature orientali (giapponese) presso l’Università Ca’Foscari di Venezia, ha insegnato Storia della letteratura e Storia del teatro giapponese presso lo stesso ateneo, e Lingua e letteratura giapponese presso l’Università della Calabria. La sua ricerca verte sul corpo nelle arti performative giapponesi (in particolare nel buto di Hijikata Tatsumi e nella danza contemporanea) e sul corpo rappresentato nella pratica letteraria. Tra le sue pubblicazioni ha curato il volume Avant-Gardes in Japan. Anniversary of Futurism and Buto: Performing Arts and Cultural Practices between Contemporariness and Tradition, edito nel 2010 da Cafoscarina (Venezia).

Heso to genbaku (Navel and A-Bomb) è l’eccezionale sperimentazione cinematografica del fotografo Hosoe Eiko, presentata nel ottobre 1960 al Video Hall di Yurakucho (Tokyo) durante la serata dedicata alla poesia, al jazz e al cinema del gruppo Jikkenshitsu Jeune, di cui fecero parte anche il poeta Tanikawa Shuntaro, Terayama Shuji, lo scrittore Ishihara Shintaro e il compositore Takemitsu Toru. Questo 16mm in bianco e nero girato sulla spiaggia di Ohara (Chiba) con la partecipazione dei pescatori e bambini del posto presenta in pochi minuti i cicli storici dell’uomo a confronto con se stesso e con le catastrofi prodotte come quello dell’esplosione atomica. Questa pellicola, considerata da Donald Richie una delle sperimentazioni più riuscite, mette a nudo simboli semplici e crudi di vitalità, sessualità e di distruzione in un intreccio fra immagine, danza, poesia e jazz. L’opera di Hosoe, pregna di attualità, invita a riflettere anche e sopratutto oggi sulla hybris tipica dell’essere umano. Heso to genbaku è inoltre un documento prezioso per vedere Hijikata Tatsumi e Ono Yoshito alle prese con le prime sperimentazioni di ciò che anni dopo verrà chiamato buto.

Heso to genbaku (Navel and A-Bomb, B/N, 15’, 1960) 16mm diretto e ideato da Hosoe Eiko. Musica: Maeda Norio; poesia: Yamamoto Taro; voce: Mizushima Hiroshi; danza: Hijikata Tatsumi, Ono Yoshito; camera: Higashikata Meiki; con la partecipazione di quattro pescatori e nove bambini di Ohara (Chiba).


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