Magazine Diario personale

Hipster dixit

Da Doppiogeffer @DoppioGeffer
Treno regionale partito dalla Stazione di Catania, ore 13:50. Una ragazza dall'aria stanca osserva, con fare preoccupato, la sua vicina di seggiola che, fin dalla partenza, appunta freneticamente qualcosa sulla sua Moleskine.<<Ecco!>> pensa la giovane stringendo in mano il suo smartphone <<Scrive qualcosa e alza gli occhi dal foglio e poi, non appena trovata l'ispirazione, ridacchiando ricomincia a scrivere chissà cosa e a guardarsi intorno, scrivere, muovere la testa, bisbigliare parole incomprensibili....speriamo non mi rivolga la parola! >>.Tranquilla gioia mia! Ciò che ho scritto sulla mia Poleskine (aka: Moleskine tarocca) non riguarda te! Esatto signori e signore, la folle compagna di viaggio dalla scrittura compulsiva ero io. Ma come mai ho passato tutto il tempo a scrivere chissà cosa invece di giocare a Quiz Duello? Semplice; ho incontrato il perfettissimo Hipster MADE IN CATANIA. E voglio condividere con voi quanto visto anche se, prima di parlarvi di siffatto emblema della gioventù decadente degli anni 2000, mi pare doveroso farvi sapere che ho svolto le mie brave ricerche sull'argomento giusto per non cadere in errore.
La prima definizione di hipster risale agli anni quaranta, quando venivano identificati come "i ragazzi bianchi di ceto medio borghese appassionati di jazz ed emuli della moda afroamericana" (cit. Wikipedia).Successivamente, durante la Seconda Guerra Mondiale, pare che gli hipster europei fossero identificati di più con il dadaismo e la decadenza che pervadevano la classe anarchico-culturale dei tempi. Da lì ai giorni nostri, tuttavia, l'hipster generico è rappresentato da una persona di ceto medio alto, con una discreta cultura, un conto PostPay modesto e una faccia di cu....emh, un'espressione contrita da torbidi pensieri bohemienne. Controcorrente, per nulla avvezzo al conformismo massificatore della società consumistica e artisticamente eclettico, fugge dai soliti luoghi comuni e dalle trite convenzioni sociali per rintanarsi nell'arte più pura: l'ammorbare la testa dei non hipster con discorsi da hipster.
Anche se, secondo me, l'Hipster MADE IN CT oggi incontrato, analizzato e "appuntato", batte tutte le sottospecie esistenti di tale tipologia socio-antropologica.L'HMIC, infatti, racchiude in sè il meglio del meglio della categoria "annoiati dalla vita"; gli atteggiamenti, lo sguardo, il modo di relazionarsi, l'abbigliamento.... egli riesce ad amalgamare tutte queste piccole sfaccettature per far sì che la sua vera essenza baudelairiana esca fuori senza alcuna oppressione da parte della gente bigotta che non comprende quanto di artistico c'è nella sua anima. Eppure, benchè profondamente tormentato e conoscitore della sofferenza psicologica che la società denarocentrica impone, l'HMIC è un animale sociale; che siano suoi simili o semplici conoscenti, lui parla.E parla.E parla.E PARLA!Perciò, grazie alla sua peculiare loquacità e al suo abbigliamento, ho potuto capire che:
  • Per esser un HMIC devi frequentare Filosofia, Cinematografia, Fotografia, l'Accademia delle Belle Arti e qualsiasi altra cosa sia "eterea" (cito lui eh...)

  • Devi conoscere il rock SINFONICO e altra musica del genere (come l'elettro classica, la pop metal...)

  • Devi citare almeno tre autori russi sconosciutissimi, consigliare cinque o sei libri di psicologia o sessuologia e devi far capire a gli altri che conosci a menadito "L'interpretazione dei sogni" di Freud.

  • Mostra la tua Canon ultimo modello alle amiche e spiega loro che adori fare foto di nudo artistico in grandi campi di grano (e poi spiega a me dove minchia trovi questi vasti campi di grano a CATANIA!)

  • Devi aver scritto come minimo due o trecento poesie, ventimila aforismi, cinquecentomilioni di saggi e/o articolo di giornale, duecentotrentaduevirgoladodici recensioni su film avanguardisti e uno o due libri, soprattutto un "FANTASY NON FANTASY" (citando l'hipster da me incontrato) che stai tentando di far pubblicare da una casa editrice indipendente o che, per lo meno, non è "corrotta dalle grandi industrie e dai potenti".

  • Racconta della sfiga che hai avuto quando al provino per Xfactor/Amici/GrandeFratello/TiLasciounacanzone sei arrivato rauco per l'emozione.

  • Mostra il tuo tablet dalla cover piena di immagini tribali o con delle scritte copiate alla pagina "Ironia Bastarda".

  • Indossa un paio di occhiali stile Andreotti ma, attenzione! La montatura dev'essere o total black o in LEGNO. Per quelli da sole sì a gli occhialini rotondi da Iettatore di "Avanti un altro".

  • Non puoi uscire di casa senza una camicia a scacchi da boscaiolo canadese nè puoi girare per la città senza una giacca alla Michael Jackson .

  • Ovviamente l'outfit non è completo senza un paio di jeans chiari (aderentissimi) con risvolto alla caviglia nè senza un bellissimo paio di mocassini ton sur ton alla maglietta/giacca/mutanda o Superga logore.[Must? Calzino a righe e mocassino!]

  • I piercing e i tatuaggi devono esser controcorrente ma, nello stesso tempo, nei soliti luoghi comuni. Per i piercing sì a bocca, naso, sopracciglio e orecchio ma no a diamantini, palline e banane. Si indossano solo boccole d'oro bianco o argento con qualche charms o dilatatori in puro legno di betulla. Per i tatuaggi, invece, sì a scritte in giapponese, indi, arabo e a qualsiasi immagine che riporti la mente verso culture diverse dalla nostra. No a cuori, puffi, gatti e Gigi D'Alessio sull'inguine come la Tatangelo.

  • Se devi indossare un orologio, fa sì che sia quello che tuo padre ricevette alla prima comunione.[Super Must? Cipollotto del nonno con tanto di catena d'argento e carica a corda.]

  • I tuoi capelli devono essere underground. La tua pettinatura deve dare a credere che la mattina non ti pettini ma, di contro, devi pur dimostrare che al tuo scalpo ci tieni parecchio. Dunque, nel caso in cui tu non voglia rasarti stile soldato Jane o lasciare i capelli lunghi alla Lennon, puoi benissimo optare per una via di mezzo: rasati ai lati e lunghi in alto, rasati solo da una parte e a caschetto dall'altra...insomma, devono essere "nè carne nè pesce".[Must al quadrato? Tingili!]

  • Puoi mica girare per la città con il tablet in mano? Certo che no, soprattutto se stai sorseggiando un bel Cafè Zero (sarebbe meglio il bicchierone Starbucks, ma a Catania al massimo c'hai il Seltz limone e sale nel bicchiere di plastica, quindi accontentati del bicchierone del Mocaccino Algida)! Armati allora di una bellissima tracolla stile soldato addetto alla corrispondenza durante la guerra del 15/18  .

  • Tornando al viso, sappi che esso dev'esser vissuto. Sì alle occhiaie, sì alla barba falsamente incolta, sì al pizzetto, sì alle basette, sì ai nei e se non li hai te li fai con la penna Tratto nera a punta fine, sì alla cicatrice che ti sei fatto da piccolo cadendo dal triciclo....però, le sopracciglia devono esser curate. Niente mono-ciglio, niente informità...curate ma "che non sembrino curate", du iu anderstain?

  • A livello culturale, devi parlare di tutto ma mai di sport. Gli unici sport da te citati, difatti, dovranno essere quelli meno conosciuti come "il calcetto a pigreco quadro" o "il salto in diagonale". No videogiochi, no telenovelas, no Prova del Cuoco (anche perchè devi mantenerti magro da fare schifo). Al massimo puoi menzionare Master Chef, ma solo perchè adori la perfidia di Bastianich "vuoicheiomuoro".

  • Tu devi conoscere tutti gli artisti più sconosciuti, siano essi pittori, scultori, poeti, musicisti o semplici imbianchini. Inoltre, devi parlare di almeno cinque o sei locali molto grunge e parecchio radical chic dove, generalmente, passi i tuoi venerdì sera (uscire il sabato sera è da conformisti).

Infine, se vuoi essere un bravo Hipster Made in Catania, devi riuscire a fare tre cose importantissime:
1) non devi mai far capire la tua sessualità. Tu non sei omosessuale, bisessuale, eterosessuale, asessuale, zoosessuale e metrosessuale. Sei hipster.
2) Devi avere movenze pacate, lente e parecchio delicate. Tu non pigi il touch-screen, tu lo accarezzi. Tu non stringi la mano, tu porgi una sogliola morta e congelata. Tu non ti siedi come le persone normali, ma stai due ore con le gambe accavallate e il busto inclinato di 45° verso il bracciolo, mentre la tua mascella si snoda in lunghe discussioni.
3) Devi avete un tono di voce calmo, sereno e particolarmente basso. Non puoi usare parolacce ma puoi intercalare un "cioè cavolo" quando ti pare e piace. Sì all'uso smodato di "ehhhh...", "abbè!" e "ma dai?!", sì a qualche gridolino di gioia per accompagnare l'espressione gioiosa da kawaii e il relativo battere delle mani stile foca monaca mezza baldracca e NO AL DIALETTO. Niente siciliano, niente napoletano, niente barese...il vero hipster non ha dialetto perchè lui è cittadino del mondo.Al massimo, ma proprio AL MASSIMO, ha una leggera cadenza milanese.Anche se nato a Motta Sant'Anastasia.

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