Hitchcock ancora nella storia: Vertigo è il film più figo

Va bene, diciamo pure che non bisognerebbe farsi condizionare dal parere seppure autorevole dei grandi critici del cinema, sebbene a parlare stavolta sia la rivista "Sight and Sound" per conto del British Film Institute. Mica pizza e fichi. E secondo la suddetta rivista La Donna che Visse Due Volte (o più semplicemente Vertigo) di Alfred Hitchcock sarebbe il film più bello di tutti i tempi.

Po' esse. Intendiamoci, io amo Hitchcock anche se mi fanno vedere L'Inquilino che è un suo film degli anni '30 dove una famiglia se la fa praticamente sotto al pensiero che la stanza di sopra sia affittata nientepopodimeno che a Jack Lo Squartatore. Ed è pure un film muto dove si vedono solo i cartelli per i dialoghi e un lampadario che balla sul soffitto mentre lui cammina nervoso. Oppure Lifeboat, un lungometraggio che si svolge interamente su una zattera dove un gruppo di naufraghi completamente diversi tra loro non fanno che buttarsi in mare per scoprire chi è la spia tedesca e schivare bombe lanciate delle contraerei.E Vertigo l'ho apprezzato e l'ho visto innumerevoli volte. Ma siamo proprio sicuri che sia davvero il film più bello non solo tra quelli di Hitchcock ma fra tutti i film della storia?John (James Stewart) è un poliziotto affetto da vertigini dopo il mancato salvataggio di un collega, precipitato giù da un tetto. Ritiratosi dalla professione viene incaricato da un amico di tenere d'occhio la moglie Madeleine (Kim Novak) una bionda dal comportamenti misterioso. Fra i due non tarda ad accendersi la scintilla ma ben presto John sarà costretto a rivivere l'incubo dell'altitudine e a non poter salvare Madeleine da un proposito suicida, lasciandola suo malgrado cadere nel vuoto. Con la scomparsa di Madeleine, John cade preda di un grave disturbo mentale per il quale viene curato, ma una volta dimesso dall'istituto incontra sulla sua strada un'altra donna, mora ma per il resto totalmente identica a Madeleine. E il resto è storia.

Attori formidabili dunque. Soggetto intrigante, d'accordo. Location mirabile come la baia di San Francisco. Zoomate da paura su trombe delle scale e cornicioni che sembrano un assaggio avveniristico per l'epoca dell'odierno 3D (si era nel 1958). Fotografia in Technicolor etc. etc. etc. 
Ma vogliamo davvero negare che Nodo alla Gola, che è un lungo piano sequenza di quasi due ore girato solamente in un appartamento o che Gli Uccelli, così complesso nella sua ideazione e vivo nell'immaginario collettivo soprattutto nei film successivi sui disastri ecologici o anche Io Ti Salverò, con quello straordinario e sexy Gregory Peck dall'aria allucinata e con quella tenace Ingrid Bergman che fa di tutto per aiutarlo a guarire dalle sue ossessioni siano meritevoli di essere scavalcati a pie' pari? 
Certo, darla vinta a Psycho sarebbe stata una mossa oserei dire ordinaria. Vertigo resta senz'altro un film di classe, insuperabile e che tanti cliché hitchcockiani riassume (la fissazione per le protagoniste bionde e raffinate, le incursioni in una psiche disordinata, la fabbricazione della suspense tutta concentrata nell'attesa che qualcosa di terribile stia per accadere), eppure rispolverare titoli del maestro molto meno noti e dare loro quel lustro che non hanno mai avuto avrebbe forse scontentato molti ma quella sì, sarebbe rimasta la mossa più bella della storia del cinema.
Quantomeno il sopravvalutatissimo Quarto Potere (Citizen Kane) di Orson Wells, dopo 50 anni, ha ceduto finalmente il posto al caro Hitchcock andandosene con le pive nel sacco.  Tanto basta per farsi venire le vertigini di James Stewart...