Già lo scorso anno l’azienda di moda svedese era incorsa in numerosi “infortuni”: si era dovuta scusare pubblicamente per aver lanciato una campagna pubblicitaria per i suoi costumi da bagno, utilizzando modelle troppo abbronzate, episodio che aveva suscitato le proteste delle associazioni anti-cancro (in particolare di chi si occupa di melanoma). Poi era stata messa sulla graticola a causa di una campagna pubblicitaria nella quale erano state fotografate indossatrici scheletriche. Ma H&M ha comunque saputo reagire alle critiche: non più di un mese fa ha fatto partire la campagna sulla moda mare 2013 con una modella decisamente ‘curvy’, l’americana Jennie Runk, una bellezza opulenta con gli occhi chiari fotografata mentre esce dall’acqua con un due pezzi nero assai castigato.
La stessa Runk ha detto ai giornali di essersi stupita del consenso ottenuto dalla campagna pubblicitaria, lei che in passato aveva avuto molti problemi a causa della sua taglia. Segno, ha dichiarato, che è stato inviato un messaggio positivo che fa dire alle ragazze: “Accettatevi così come siete”. Taglie a parte va ricordato che nella gara del “politicamente corretto”, H&M è stata tra i primi a promettere passi concreti per evitare lo sfruttamento del lavoro in Asia dopo il tragico crollo di un edificio a Dacca in Bangladesh, nel quale sono morti più di mille lavoratori al nero.
Fonte: Ansa