Ho ancora un sogno nel cassetto

Da Alessandratioli

Anche se la giornata era schifosa e quella nebbiolina bagnata, che accompagna gli inverni milanesi, mi scendeva nel colletto facendomi rabbrividire, quella era l’occasione della mia vita. Un piccolo spostamento fino in svizzera ed il sogno di sempre poteva prendere forma, e
che forma! Finalmente l’ok per l’intervista a Sophia, la grande e statuaria diva intergalattica, era arrivato, per le 17,00 di oggi , ora di Lugano. Primo problema, cosa mi metto? Irrisolvibile, quindi passo al secondo. Cosa Le chiedo? E qui comincio a riempire brogliacci di banalità, domande fattele milioni di volte, da migliaia di giornalisti, in centinaia di lingue. Soprassiedo, andrò ad improvvisare. Cosa le porto? Fiori, cioccolatini, lingerie? Coi pochi spiccioli che mi ballano in tasca vada per il mio ultimo libro, pubblicato coi risparmi di mammà, distribuito chissà dove e comprato ancora da nessuno. Lo renderò speciale conuna dedica che sembra presa pari pari dai bigliettini dei Baci Perugina. Insomma se lo avessi saputo ieri avrei avuto più tempo per pensarci, ma così all’ultimo momento…. poi quello che conta è il pensiero!
Mi riceve un maggiordomo, il primo della mia vita, e mi conduce su un pavimento scricchiolante fino al salotto di Madame. La prima cosa che ho sentito è il profumo, come quelli che ti arrivano ai concerti, dalle pellicce delle signore sedute davanti, forse un Dior o forse…ma la sua voce mi interrompe e solo allora la vedo, ancora mi chiedo se abbia letto la delusione nei miei occhi, ma che cretino, cosa mi aspettavo che fosse come nell’ ‘oro di Napoli’ con quelle magliettine scollateaderentieconunbottonesolo , che avevano reso interessante tutta la mia adolescenza?

Vedo una vera signora, elegante e composta nella sua poltrona intenta a tricottare una sciarpina…tricottare? Non credo di aver dato il mio meglio, quello sferruzzare mi aveva scombussolato, per fortuna ha parlato sempre lei raccontandomi tutto, o almeno credo, la famiglia, la carriera, i film, aneddoti vari, per almeno due ore. Nel frattempo io ero ipnotizzato da quelle calze di lana, spessa, ma che lasciava intravedere dei piccoli lembi di pelle nuda, ma allora forse sotto alla corazza c’era ancora l’oggetto del mio desiderio?
Ne prenda uno! Li ho fatti io. Mi riprendo velocemente, mi offre dei tartufini al cioccolato. Ma davvero li ha fatti lei? E con quel suo modo di parlare, che sembra un trailer di Blade Runner , in cui si fondono inglese, italiano, francese il tutto condito con l’accento indelebile che i napoletani portano in giro per il mondo, attacca a parlare di cucina, ricette, chili di troppo e.... cacchio, riesce anche a darmi la ricetta dei tartufini. La cosa che ricordo benissimo e che ancora oggi mi inquieta , a distanza di decenni, era il suo modo di portarli alla bocca e mangiarli a piccoli morsi.

Prima di andarmene, tra una stretta di mano e un mezzo inchino con sbattimento di tacchi ecco che furtivamente riesco a mettermi in tasca quel tartufino che aveva appena sbocconcellato e rimesso nel piattino.
Quando negli anni i momenti tristi e bui sono arrivati, quel tartufino mi ha salvato la vita, l’ho conservato gelosamente, attraverso mille traslochi, nascosto in qualche cassetto e ancora, vi giuro che, oltre all’aroma del cioccolato svizzero, sprigiona il profumo del suo rossetto. Credo fosse Dior…
La cucina economica ha conservato per voi la ricetta originale di Sophia, tartufini al cioccolato

 Ingredienti per circa 40 tartufi:
Cioccolato fondente di ottima qualità - 150 grCioccolato al latte di ottima qualità - 100 grPanna fresca - 150 ml
...per la ricoperturaCacao in polvere amaro - 8 cucchiai
Preparazione
Spezzettate finemente (o tritate) il cioccolato fondente e al latte. Versate la panna in un pentolino e portatela a sfiorare il bollore, dopodiché toglietela dal fuoco e aggiungete i due tipi di cioccolato. Mescolate fino a sciogliere il tutto ed ottenere un composto liscio e privo di grumi. Continuate a mescolare fino a che il composto diverrà cremoso, quindi lasciate raffreddare completamente e poi, quando il composto sarà freddo ma non ancora completamente solido, mescolate energicamente per ottenere un impasto più chiaro e leggero. Formate dei piccoli mucchietti di composto aiutandovi con due cucchiaini: con il primo preleverete l’impasto e con l’altro lo sistemerete su di un vassoio foderato con carta forno che riporrete in frigorifero al fine di solidificare i tartufi (almeno 1 ora e mezza). In alternativa ai cucchiaini potete utilizzare le mani o mettere il composto in una tasca da pasticcere munita di bocchetta liscia e formare tanti piccoli cumuli di impasto. Una volta solidificati, fateli rotolare nella polvere di cacao amaro. Conservate i tartufi in un luogo fresco o in frigorifero dentro ad un contenitore con coperchio fino al momento di servirli.


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