Buttate via i chili di troppo
Ricordo di essere stata attirata dal titolo e anche dalla copertina così pacata, tranquilla e piena di speranza.Per una che, secondo il marito, avrebbe dovuto intraprendere la carriera della straccivendola, e che ha ancora le fotine fatte alle macchinette durante gli anni del liceo, questo libro si preannunciava come liberatorio e rivoluzionario.
Ricordo che l’ho preso in mano per sfogliarlo, e controllare quale parte della mia vita sarebbe stata capovolta, illuminata e migliorata dal riordino totale. Volevo l’illuminazione momentanea che mi convincesse a mettere mano al borsellino.
Ricordo di aver vacillato un po’ dopo aver letto, nella presentazione, che la tizia (già notate un inizio di acidume nel nominarla?) ha migliorato la propria vita, il proprio lavoro e la propria famiglia dopo aver dedicato più dell’80% del suo tempo totale di vita vissuta a riordinare. Ora, in che modo una che passi l’80% della sua vita a riordinare possa migliorare la vita stessa, mi lascia perplessa, ma non bisogna fermarsi alle prime parole, su.
Ricordo di aver valutato l’acquisto dopo aver letto come è cambiata la vita di chi ha gettato sacchi e sacchi (da 45 litri) di roba che aveva in casa; c’è una che dice: “sono riuscita a distinguere con chiarezza le cose di cui avevo bisogno e quelle di cui non avevo bisogno: il risultato è che ora ho lasciato mio marito e mi sento molto meglio”.
Io non so se nel sacco da 45 litri il marito mio ci starebbe, ma ho cominciato a pensare che forse era un libro comico, e valeva la pena di leggerselo.
Invece no, è una cosa seria: il libro insegna “il giusto atteggiamento mentale” per trasformarsi in “una persona capace di riordinare”.
Certo, da una (la Kondo) che alla scuola elementare, mentre gli altri erano a ricreazione, rientrava di nascosto a riordinare i libri sugli scaffali della classe (e vabbè), e poi andava a controllare lo stanzino delle scope e si rammaricava dei difetti di organizzazione dello stanzino stesso, ci si può aspettare di tutto. Anche che usi le scatole del latte riciclate per metterci dentro gomme, gommine e matite e puntine per poi scoprire che sta sbagliando (io uso le scatole del profumo, dove sbaglio?). Anche che ripeta otto volte in tre pagine che se metti in ordine tutto in una volta subirai l'”effetto boomerang”. Provate voi a ripetere “effetto boomerang” ogni 43 secondi e poi ditemi che… effetto fa.
In ogni modo, per magicamente riordinare, il trucco è: butta via tutto.
Io, per ora, ho fatto di meglio: ho cominciato col non prendere neanche.
Ho lasciato il libro della Kondo sullo scaffale.
In ordine.