HO TANTA SETE, DATEMI UN BICCHIERE D’ACQUA
Era un calda giornata estiva del 1975 e da un letto giungeva un flebile lamento: «Ho tanta sete, datemi un bicchiere d’acqua». Indifferenti alla richiesta gli infermieri. Anche l’inserviente che stava pulendo il pavimento. Quando Longhini chiese a quest’ultima perché non provvedesse alla supplica, si sentì rispondere: «Non tocca a me.»
Quella sera stessa il medico, che era primario dell’Ospedale di Sesto San Giovanni, turbato da quella risposta, ne parlò con un gruppo di amici. E concluse con determinazione: «Tocca a noi!» Tutti furono subito d’accordo. Nacque così, in quel momento, l’Avo: l’Associazione di volontariato ospedaliero, oggi presente in Italia con 30 mila volontari e 246 gruppi che operano in 500 ospedali.
Ogni anno, il 24 ottobre, festeggiano la loro giornata nazionale. Quest’anno a Firenze. Sul manifesto, sotto un bicchiere d’acqua sovrastato da un microfono, c’è scritto «Scelte di vita».
In ospedale i pazienti patiscono una drammatica solitudine. È importante fermarsi accanto a loro, stringere una mano, ascoltare confidenze, timori e preoccupazioni, dedicando loro un po’ del nostro cuore e un po’ del nostro tempo, per consolarli e soprattutto per ascoltarli.