Avevo promesso e scritto che ieri sera avrei spiegato il perché della mia decisione di far condurre il nostro forum a voi per qualche giorno. Invece ieri sera non ero pronta per arrivare a qualche considerazione per me stessa importante come campanellino d’allarme. Non sono riuscita a darmi le risposte che cercavo, non tutte per lo meno ma qualcosina ho compreso, nel silenzio. Il primo pensiero che ho avuto è stato un rigetto completo di tutto ciò che avevo prodotto e scritto sino a venerdì, avrei distrutto i circa 275 articoli scritti. Mi sono sentita affannata e stretta nella tela del ragno che io stessa, bulimica di parole, avevo tessuto. I segnali che il mio corpo, amico e consigliere, mi ha lanciato sono stai chiari ed inequivocabili. Potrei diventare dipendente da uno strumento elettronico che nacque tanti anni fa, solo ed esclusivamente per motivi lavorativi. Mi sono accorta che in ogni minuto della giornata quando ero in casa il computer era acceso, e l’occhio correva alla “bustina” delle mail ricevute, alle statistiche con le letture giornaliere, e se il picco delle letture non raggiungeva un certo numero molto alto, che io mi ero imposta, il morale scendeva ed una certa smania frenetica mi assaliva. Non mi riconoscevo più. Sono una persona molto attiva, non solo nella scrittura, con la quale credo di avere un buon/medio/alto rapporto, ma amo anche molte altre cose ed attività, (hobbyes che ho miei) che ultimamente avevo trascurato. Sono una donna fisica, non visiva, non virtuale, ho bisogno di guardare negli occhi l’interlocutore e di capire che cosa sta pensando mentre parla con me. In rete questo non è possibile, anche se l’ho creduto per tanto tempo, o meglio! Ho fatto finta di crederci, un buon blog, pur scritto e curato a meraviglia come ce ne sono a migliaia (e voi lo sapete), non potrà mai sostituire una buona, reale, visiva e vicina sincera amicizia. Purtroppo, altro limite non indifferente, sulle svariate piattaforme di comunicazione spesso ci mascheriamo, scriviamo ciò che vogliamo apparire, scriviamo come magari non parleremmo a voce, scriviamo tanto, troppo, molto, e spesso (parlo solo per me…) male. Scriviamo, non tutti per carità! la qualunque e mi torna alla mente la voglia spasmodica di pubblicare un libro anche a costo di pagare. No, non deve essere così, io Fabiana Schianchi, mi sono dovuta fermare a riflettere: se sono in bagno ad espletare le mie già difficili funzioni corporali, devo avere il tempo di leggermi un giornale come ho sempre fatto. Non devo correre, con le mutande abbassate a vedere se “c’è posta per me”. Vi è nel mondo una fame inesauribile di comunicare troppo, io l’ho fatto, forse continuerò a farlo in modo più moderato o forse smetterò. Ancora non ho deciso. Ho avuto attimi nei quali mi sono chiesta se ero impazzita ad aver fatto un’indigestione così grossa di un mezzo, che potrebbe potenzialmente diventare pericoloso. Ora, io che ho 49 anni e mezzo, non sono ancora arrivata al livello di alzarmi di notte per vedere se ci sono lettere per me, ma c’è chi lo fa diventando dipendente patologico da questo mezzo elettronico, che come mi dice sempre il mio saggio marito, che di mestiere fa l’ informatico ed il programmatore”Fabiana, attenta il computer è nato come strumento di lavoro, ma per chiacchierare e conoscere persone nuove ci sono i pub, le discoteche, le palestre, i bar alla moda, i musei, i circoli culturali o sportivi, stai attenta!Ci sono le location, dove tra pochi giorni potrai esprimerti a voce per presentare il tuo libro, abbiamo anche la nostra vita, i nostri figli e i nostri corpi da curare. Ti potresti ammalare e diventare troppo dipendente dal tuo blog, poi fai come ti senti tu. Mi lascia alla fine sempre libera di decidere, però prima mi avverte dei pericoli, dal momento che mi sento di affermare che il suo Amore per me non conosce limiti da dieci anni a questa parte. Visto e considerato però, che la stessa frase l’aveva proferita mia sorella qualche gioro prima, altra ed unica persona della quale mi fido ciecamente ho pensato”Cazzo, (scusate il francesismo….)ma qua sta davvero succedendomi qualcosa che poi mi farà stare male? Mi sono spaventata moltissimo, ho detto stop per tre giorni, non ne sono pentita. Nella vita due parole mi hanno sempre accompagnata: troppo e dipendenza. Ho amato troppo in passato, ho fatto troppi sbagli, ho avuto troppi successi insperati, ho pianto troppo, non ho riso troppo, ho riposto troppa amicizia in chi non la meritava, ho lavorato troppo e troppo onestamente, ho cresciuto i figli sacrificando me stessa e le mie voglie troppo scrupolosamente, con troppo amore e dedizione, ho messo da parte Fabiana per troppi anni, per troppo poco, quando invece meritavo molto di più. Ho perso troppi anni, ora basta! Mi sono anche aspettata troppo da questo blog, che altro non è se non un quotidiano o rivista da leggere, da scorrere con occhio più o meno attento, da commentare qualche rara volta, da condividere, da ripudiare, da abbandonare se a qualcuno fa schifo, andando in altri salotti meglio arredati. Volevo anche spiegare il perché nonostante la nomina simpatica e molto gradita a quel gioco, (che non so più come si chiama), non intendo partecipare. Perdonatemi ma per fortuna non sono arrivata a conoscere 15 blog e rispettivi padroni di casa, ne conosco solo 4/5 al massimo. Mi potrebbe arrivare uno di quei famosi attacchi di panico storici, da volare al Pronto Soccorso, se dovessi avventurarmi o iscrivermi ad altre piattaforme, non ci salterei mentalmente fuori: Mi perderei come in un labirinto per i meandri delle migliaia di centinaia di blogger, blog, forum, chat, facebook, twitter, google più, linkedin e altri, che circolano in rete! Sono troppo all’antica o sciocca, o non all’altezza? Ho dei grossi limiti anch’io per fortuna, e mi sento più leggera se li ammetto, non sono Wonder Woman e mai vorrei esserlo. Ditemelo voi, come sono e come vi sentite?? Fumavo troppe sigarette e ho smesso dieci anni fa, quando ero incinta di Alice, non ho più ripreso, ero dipendente da alcuni modelli di comportamento antipatici e dannosi per me, inculcati da mia madre, vinti con troppi colloqui medici nei quali ho spesso troppi quattrini ma che non sono serviti a troppo. Per vincere alcune battaglie ho dovuto strappare ogni piccolo successo con le unghie e con i denti dalla mia carne! Sono già dipendente da alcune medicine che odio, ma che devo prendere per continuare a vivere , chiamiamoli “salvavita”. Ho provato a smetterle l’anno scorso, stavo voltando i piedi all’uscio, come si suol dire!! Sono molto dipendente da me stessa e non sono facile da gestire, ho troppi obblighi fisici e morali che i miei figli e la mia famiglia mi impongono. Quindi ho avuto il tracollo e mi sono detta “STOP”, non mi sento più di affrontare un modo di vita che mi stava obbligando a rivolgere sempre e solo l’occhio al monitor. Con queste mie riflessioni pesante ma salvifiche, sono felicissima di avere qualche iscritto, ringrazio anche chi mi fa commenti ed osservazioni importanti per me, ringrazio i Moschettieri per la bellissima e esemplificativa favola che mi hanno mandato, ringrazio chi ha rispettato il mio silenzio, ringrazio che in poche parole mette una dolcezza ed una grazia che non conoscevo più. E ringrazio anche chi continuerà a tacere, se certi individui devono dire sciocchezze mascherate da bontà hanno il mio invito a tacere: il bel tacer non fu mai scritto e scremerò moltissimo in futuro! Ma il mio atteggiamento sarà per il futuro un pochino diverso, più morbido e meno dipendente, mi lascerò andare alle mie letture trscurate, al mio nuovo ricamo a mezzo punto e sperimenterò la nuova veste di scrittrice, sifaperdire! Mi affeziono molto, troppo, alle persone e alle situazioni, non voglio diventi una dipendenza amichevole, da chi purtroppo e ahime! non conoscerò forse mai di persona. Sono realista, sarò fredda e schietta, ma con voi che mi avete sempre rispettata devo essere me stessa! Mi spiace se ho dato qualche volta l’impressione di essere superiore ad altri, se sono salita in cattedra, io sono l’ultimo dei vermi che strisciano su madre terra e questo non mi impedisce che io ne sia ugualmente felice! Quando e se vorrete tornare a trovarmi, non avete bisogno di chiedere “Permesso, posso entrare?” oppure di pulirvi i piedi sullo zerbino, non dovete far nulla, solo lavarvi la bocca e sciacquarla bene. L’alito acido e cinico in qualcuno di noi, purtroppo trapela anche attraverso il monitor ed io lo avverto benissimo anche a distanza! Non prendetevela a male, ma fate tesoro di ciò che mi sento di dirvi, per i prossimi commenti…. Anche se mangiamo quintali di caramelle di menta, la nota cessite acuta gli altri la percepiscono benissimo, vedi il mio primo libro”PIACERE! IO SONO UN WATER”. Entrate quando volete, la mia porta rimarrà APERTA. Ricordiamoci tutti che i nostri blog sono solo giornali da leggere, una volta letto l’argomento che ci interessa, si richiude il quotidiano, si piega e spesso lo si butta perché già vecchio! Il giorno dopo, si acquista quello nuovo, scorriamo le pagine, le leggiamo più o meno con attenzione, qualche volta si commenta e si scrive alla rivista, poi si butta nel cassonetto e la storia continua. Ieri pomeriggio sono andata ad un mercatino della mia città di “usi e riusi”, dal vintage all’abbigliamento usato, tutto da 1 euro a massimo 20 euro! Quello che non serve più in casa, lo si vende ad altri che ne hanno bisogno oppure come me, lo collezionano. Ho comperato tantissimo, spendendo pochissimo: in tutto: euro 30, ed ho portato a casa 4 sporte colme stra colme, di oggetti ed altro! Ho potuto parlare con i venditori miei amici, dar loro la mano, ho baciato qualche conosciuta guancia amica, ho visto i miei libri esposti per la vendita, ho toccato e rimirato gli oggetti che adoro, ho potuto parlare e prendere un thè con qualcuno che non vedevo da molto, ho visto i visi e gli occhi, ho tenuto per mano mio marito ed eravamo senza Alice, insomma due fidanzatini alle prime uscite domenicali! Che bello l’altro mio mondo, ora vado a sistemare nelle mie vetrine i mie acquisti, ne vado molto orgogliosa. Buon pranzo a tutti: come sempre vostra e sono qua.