Eric Hobsbawm
Si è spento oggi, all’età di 95 anni, Eric Hobsbawm, uno dei più grandi storici marxisti del nostro tempo, nonchè autore di opere che hanno segnato dei traguardi importanti nella storiografia contemporanea, quali:
I banditi, Studi di storia del movimento operaio, L’Età degli Imperi, Nazioni e nazionalismo dal 1780, Il secolo breve, La fine dello Stato, Come cambiare il mondo.
Può essere considerato come l’ultimo erede di una cultura aperta al mondo. A dimostrarlo la sua conoscenza di svariate lingue: l’inglese, il tedesco, lo spagnolo, il catalano, il portoghese, l’olandese, il francese e l’italiano. Lingua, quest’ultima che parlava correttamente.
Invitato da chi scrive agli inizi degli anni Ottanta a Partinico, in occasione di una sua visita in Sicilia, tenne un incontro sul banditismo nell’età moderna. Volle alla fine essere accompagnato a Montelepre per rendersi conto, a distanza di 30 anni dalla fine del banditismo, di quella realtà che mai aveva visto personalmente. Ne trasse un’impressione di tipo folcloristica. Tant’è che un gruppo musicale tradizionale locale si era messo di buzzo buono a suonare dei brani popolari così rumorosamente che lo studioso, a un certo punto, invitò tutti, con le buone maniere a farlo desistere dallo spettacolo improvvisato. Ebbe una visione forse un pò retorica e romantica del banditismo.
Noi oggi lo salutiamo come un maestro e un vero compagno di viaggio, anche se nella lettura di alcuni aspetti della realtà territoriale siciliana, fu eccessivamente generoso e perciò non perfettamente obiettivo. Come quando scrisse che il bandito “raddrizza i torti” e tenta di stabilire “dei rapporti giusti all’interno di una società oppressiva”. Non era proprio il caso siciliano, questo.
GC
Hobsbawm: La teoria dello sfruttamento: