Mikako Nagamine viene arruolata nelle forze speciali incaricate di combattere i Tarsians, alieni ostili ai terrestri. Più l'astronave su cui viaggia si allontana dalla Terra, più tempo impiegano i suoi messaggi per raggiungere Noboru, un compagno di classe con cui negli anni ha instaurato un rapporto affettuoso.
Makoto Shinkai ha realizzato questo cortometraggio nel 2004 curandone personalmente ogni fase, dalla sceneggiatura alla regia alle animazioni, richiedendo la collaborazione di un amico unicamente per la colonna sonora. Anche per questo si chiude volentieri un occhio sul character design poco convincente e sull'utilizzo frequente di immagini statiche. I fondali, per contro, sono eccellenti, con un'attenzione rara alla resa dei cieli, nuvolosi o stellati, e della luce, utilizzata come vero mezzo espressivo tramite il quale le emozioni dei protagonisti sono esplicitate visivamente.
L'idea di fondo è interessante e si basa su una riflessione riguardante la distanza e l'incomunicabilità tra le persone, ma il suo sviluppo non è completo, così come la caratterizzazione dei personaggi, piuttosto piatti e stilizzati. Sono comunque evidenti le potenzialità del giovane regista, appena ventunenne durante la lavorazione di Hoshi no koe, considerato oggi una delle più promettenti personalità nel campo dell'animazione nipponica. La sua crescita artistica rispetto a questi primi sforzi è evidente, e le premesse per migliorare ulteriormente ci sono tutte.
Voto: 7-