USA 2012
Titolo Originale: Hotel Transylvania
Regia: Genndy Tartakovsky
Doppiatori Originali: Adam Sandler, Selena Gomez, Andy Samberg, Steve Buscemi, Kevin James, David Spade, Fran Drescher, Molly Shannon, Jon Lovitz, Cee Lo Green, Brian George, Luenell Campbell, Brian Stack, Chris Parnell, Jackie Sandler
Doppiatori Italiani: Claudio Bisio, Cristiana Capotondi, Davide Perino, Luca Dal Fabbro, Paolo Marchese, Mino Caprio, Graziella Polesinanti, Stefanella Marrama, Marco Mete, Luigi Ferraro
Genere: Animazione
La trama in breve: Dracula è proprietario di Hotel Transylvania, un hotel a cinque stelle che ospita ogni tipo di mostro, in modo da stare il più possibile lontani dagli umani. Nel giorno del centodiciottesimo compleanno della figlia Mavis Dracula invita i mostri più famosi, ma per puro caso si intrufola nella festa anche un umano. Scopertolo, Dracula cercherà in tutti i modi di nasconderlo agli altri mostri.
Anno abbastanza soddisfacente per la Sony Pictures Animation, che, dopo il discreto successo di pubblico di “Pirati – Biganti da strapazzo”, che si rivela più che mai essere una solidissima e divertensissima produzione di animazione, ecco il ritorno, nello stesso anno, con “Hotel Transylvania”. Una pellicola d’animazione che si rivela anch’essa sopra la media delle altre produzioni, riuscendo a creare un’atmosfera di ribaltamento delle situazioni che non può far altro che far riflettere.
Infatti, da quando in qua sono i mostri, Dracula, Frankenstein, il lupo mannaro, ad avere paura degli umani? Da quando sono i mostri a dover fuggire dagli umani rifugiandosi tutti in un’unica struttura che li possa accogliere. Eppure nel cinema siamo abituati a vedere tutto il contrario, anche nei film d’animazione, che spesso e volentieri per creare l’atmosfera giusta devono basarsi sul grottesco e sul ribaltamento dei ruoli.
A tutto questo aggiungamoci un umorismo semplice, ma quanto mai efficace, che riesce a far ridere di gusto in molte scene. Una storia solida quella che ci viene raccontata, pochi fronzoli, pochissime parti di sentimentalismo gratuito e in quelle poche si riesce comunque a sentire un certo coinvolgimento emotivo.
Voto: 7,5