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“Houdini – L’ultimo mago”

Creato il 10 luglio 2010 da Cinemaleo

2007: Death Defying Acts di Gillian Armstrong

“Houdini – L’ultimo mago”
 
“Houdini – L’ultimo mago”

Uscito in Italia con due anni di ritardo, un film che la critica ha apprezzato, a mio parere, oltre i suoi meriti.

“Houdini – L’ultimo mago”
Houdini L’ultimo mago -più bello il titolo originale, Death Defying Acts (Azioni che sfidano la morte)- visivamente è uno splendore. Ricostruzione, location, costumi, scenografia, fotografia… quanto di meglio si sia visto recentemente sullo schermo. Ma non vedo altri lati positivi. Dopo i primi quindici minuti che lasciano ben sperare, il film improvvisamente rallenta, il ritmo cala, la storia sembra girare su se stessa e non sapere bene come procedere: la noia è dietro l’angolo (giustamente Alberto Castellano, su Il Mattino, parla di “spettacolo pedante e farraginoso”) . La sceneggiatura non persuade, l’evolversi della narrazione è sempre meno verosimile, le motivazioni latitano, quanto vediamo stenta a convincere. Non appassiona, non coinvolge questo Houdini L’ultimo mago e fa rimpiangere il classico del 1953 Il mago Houdini di George Marschall che, anche se non plausibile come biografia, si distingueva per vivacità e brio nonché per la presenza dei carismatici Tony Curtis e Janet Leigh.

La regista australiana Gillian Armstrong non riesce a dare mordente a quanto racconta, dando l’impressione di non crederci molto anche lei (benché ci si ispiri a fatti realmente accaduti).

Brave Catherine Zeta-Jones (ma un donna povera dove troverà gli splendidi vestiti che continuamente indossa?) e Saoirse Ronan (da sottolineare che il suo personaggio, fastidioso e troppo presente, è fuori tempo). Guy Pearce appare senza personalità (non possiede «un pollice» del fascino di Tony Curtis) e non riesce a «bucare» lo schermo. 

p.s.

Catherine Zeta-Jones è subentrata nel ruolo dopo l’abbandono di Rachel Weisz (e siamo sicuri che la Weisz avrebbe reso meglio l’ambiguità e complessità del personaggio).

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