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House Of Cards Seconda Stagione

Creato il 20 febbraio 2014 da Drkino

by · 20 febbraio 2014

House Of Cards  torna con una seconda stagione  ancora più cinica e tagliente della precedente.

house-of-cards-season-2-poster Alla fine della prima stagione il protagonista della serie Frank Underwood era stato appena annunciato come il nuovo Vice Presidente degli Stati Uniti. In questa nuova stagione, più cinica e “cattiva” della precedente, seguiamo Frank nel suo nuovo ruolo che gli offre si più potere, ma anche più responsabilità e problemi. Come un anti-eroe dei fumetti, il nostro protagonista si trova costantemente in bilico tra bene e male, destreggiandosi nei loschi meandri di una politica sempre più corrotta e sempre più colpita dalla crisi di questi anni. Non solo Frank Underwood, ma anche la sua altrettanto fredda e cinica moglie Claire si trova a doversi confrontare con il maggiore potere acquisito. E ancor più che  della precedente, la seconda stagione di House Of Cards ci racconta la vita dei personaggi di contorno alla vita del Vice Presidente, dai suoi collaboratori più stretti ai suoi nemici.

Un intreccio di storie complesso ma che non si ha difficoltà a seguire, merito di Beau Willimon, creatore e sceneggiatore della serie, e del suo team di sceneggiatori, che costruiscono a su una trama dalla narrazione fluida e che si sviluppa magistralmente nel corso della stagione. Certamente la scalata al potere di Frank Underwood può sembra eccessivamente “facile”, ma nel complesso risulta credibile e lo spettacolo è comunque assicurato. House Of Cards è una serie scritta brillantemente, con dialoghi taglienti e personaggi caratterizzati alla perfezione.  Nel recensire questa seconda stagione di House Of Cards però bisogna fermarsi attimo un  a riflettere (  i più frettolosi possono saltare questa parte).

 

In America la serie viene infatti rilasciata per intero sulla piattaforma On Demand Netflix, non episodio per episodio come avviene nella televisione commerciale. La domanda che viene da farsi è : si può penalizzare la serie per uno, due episodi non riusciti a pieno? Perché sì, dei 13 episodi che compongono questa stagione, ve ne sono ben 3 nella parte centrale che risultano troppo lenti e macchinosi. Se in una serie trasmessa sulla televisione commerciale ( a pagamento o meno),  questo sarebbe altamente dannoso per la serie, rischiando di far perdere spettatori, quindi pubblicità e guadagni allanetflix-logo-close serie,  così non è per House Of Cards, che può permettersi di rallentare bruscamente e complicare le cose senza rischiare nulla . Lo spettatore, infatti,  ha già tutta la stagione a portata di mano, l’ha già acquistata, e non deve aspettare una settimana tra un episodio e un altro, anzi, le statistiche dicono che chi usa Netflix guarda due, tre puntate al giorno. Una rivoluzione storica nel modo di fruizione di una serie televisiva. Ma anche e sopratutto cambia il modo in cui gli sceneggiatori sviluppano e creano la serie. Potremmo dire che per una serie distribuita On Demand come House Of Cards, la stagione viene concepita come un lunghissimo film, spezzettato in più parti  per rendere più scorrevole la narrazione e agevolarne la visione ( come a volte film troppo lunghi vengono rilasciati in sala in due parti distinte). Nessun problema quindi se il “film” dopo essere iniziato bene, rallenta nella parte centrale per poi riprendersi nel finale. Quindi la risposta alla domande è no, viste le modalità distributive e di fruizione di House Of Cards, non la si può penalizzare per qualche episodio troppo macchinoso e poco scorrevole.

 

hoc_ps2_002_h.jpgI molti registi della serie, tra cui spiccano i nomi dell’attrice Jodie Foster ( Il Silenzio degli Innocenti) e del regista James Foley ( A Distanza Ravvicinata), usano tutti uno stile di ripresa distaccato, freddo, con movimenti di macchina calcolati al millimetro, proprio come la personalità cinica del protagonista.

Kevin Spacey ( I Soliti Sospetti) e Robin Wirght ( che per il suo ruolo nella prima stagione ha vinto il Golden Globe) ci regalano ancora una volta una performance magistrale. Tra le new entry nel cast spicca tra tutti Molly Parker ( Deadwood) nel ruolo di Jacqueline Sharp. Invece Michael Kelly ( Person Of Interest), che torna nel ruolo di Douglas Stamper,  risulta  invece troppo imbalsamato e poco espressivo ( ma forse la colpa è nel carattere del suo personaggio).

 

house-of-cards-kevin-spacey__spanHouse Of Cards riesce quindi nel difficile compito di migliorare la già ottima prima serie, regalandocene una seconda ancora più avvincente, con personaggi, nuovi e vecchi, affascinanti nella loro ambiguità morale. Una stagione questa  che non cerca nuove idee, ma che piuttosto sfrutta i punti di forza della serie ( ottima recitazione, scrittura brillante e tanta politica) e li rimodella in forme nuove.  Il finale di stagione, pur prevedibile, getta le fondamenta per quella che si appresta ad essere una terza stagione veramente memorabile. Sicuramente ai prossimi Emmy  vedremo nuovamente House Of Cards nominata in molte categorie e chissà, aggiudicandosi qualche premio importante, porterà alla definitiva affermazione  di Netflix e dell’On Demand come piattaforma privilegiata per le serie Tv.

In Italia andrà in onda su Sky quest’anno, mentre per l’arrivo di Netflix si dovrà attendere, purtroppo, ancora.

Jacopo Mascolini

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