Il giudizio di Marco GoiSummary:
How to Get Away with Murder è l’ultimo bebè nato in casa Shondaland, la compagnia di produzione di Shonda Rhimes. Benché in questo caso si tratti di una serie creata da Peter Nowalk, vengono seguite tutte le regole di un buon prodotto Shondaland come si deve. Innanzitutto, How to Get Away with Murder è un guilty pleasure goduriosissimo che crea un alto livello di dipendenza. Una volta che cominci a vederne una puntata, sei fregato per sempre, o se non altro per numero parecchio elevato di anni. Se non ci credete, andate a parlarne con i pazienti ricoverati nel reparto Grey’s Anatomy. La loro dipendenza dura ormai da ben 11 stagioni, pardon anni, e ancora non si è trovata una cura. Anche in How to Get Away with Murder incontriamo poi come protagonista una donna molto forte, l’avvocatessa e professoressa di legge Annalise Keating, interpretata da una fenomenale Viola Davis, che pare un incrocio tra Miranda Bailey di Grey’s e Olivia Pope di Scandal.
C’è però un’altra caratteristica che contraddistingue una serie della Shondaland come si deve: una identità precisa nella colonna sonora. Se Grey’s Anatomy è stata spesso accompagnata da canzoni indie-pop ad alto tasso di gradevolezza in stile Tegan and Sara, alternate a brani ad alto tasso di drammaticità alla Snow Patrol, con Scandal Shonda Rhimes è invece andata a rispolverare i classici della musica soul e funky, tra Stevie Wonder e Marvin Gaye. E con How to Get Away with Murder si cambia ancora una volta musica.
La serie propone sonorità molto moderne, prevalentemente electro. A stabilire la rotta sonora di How to Get Away with Murder ci pensa l’uso nella puntata pilota di brani degli Hot Chip, affermato gruppo di indietronica, e di IAMX, usatissimo nel corso dell’intera stagione, che è il progetto solista dell’ex leader degli Sneaker Pimps, gruppo trip-hop anni ’90.
Negli episodi successivi continua abbondante l’utilizzo di musica elettronica, con pezzi di M83, Naughty Boy, Fenech-Soler, Liars, The Faint, Ben Khan, Presets, Digital Daggers, Phantogram, SBTRKT, oltre che dei post-rockers scozzesi Mogwai, già protagonisti della colonna sonora della serie francese Les Revenants, da cui sono tratti i brani “Jaguar” e “Modern” utilizzati nella quarta puntata di How to Get Away with Murder.
Da segnalare infine lo spettacolare uso della musica nel finale shock della prima stagione, con i suoni dark della rallentata “Run Me Out” di Zola Jesus che si fondono alla perfezione nei ritmi più incalzanti di “Black” dei The Soft Moon.
Ancora una volta le serie targate Shondaland riescono allora non solo a dare una dipendenza da cui è difficile guarire, e da cui forse è meglio non guarire, ma sono anche capaci di creare dei veri e propri universi sonori.
di Marco Goi per Oggialcinema.net