a catania i ficus elastica sono alberi veri, non piante da sala d’aspetto di dentista (io ho un ficus elastica e ne sono felice, ma insomma, passarci sotto invece di annaffiarlo con un bicchiere… fa una certa differenza!)
a catania si mangia la granita di mandorle con la brioche e non assomiglia per nulla a una granita.
a catania c’è un vulcano, che si chiama etna e diobono, come è grosso!
a catania ci sono sassi neri e taglienti e vie abbagliate dal sole e rifiuti abbandonati sul bordo delle strade e case bellissime con gli stoini di legno fuori a parare la botta del sole.
a catania ragazzi neri come tizzoni si buttano nel mare cristallino e meraviglioso dagli scogli del porto appena accanto al divieto di balneazione.
a catania ci sono gli occhi azzurri dei normanni e i loro capelli biondi, a incorniciare la pelle scura di ragazze bellissime.
a catania sembra di stare nel deserto di gobi.
a catania ci sono i fiori che così non li avevo visti mai.
a catania prendono in giro i palermitani chiamandoli “don” e aggiungendo sottovoce “da loro usa ANCORA così”.
a catania parlano un siciliano diverso da quello a cui sono abituata, con le consonanti dure della montagna, devono essere i garfagnini di sicilia.
a catania c’è il sole e il vento.
a catania.