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Humanitas

Creato il 18 dicembre 2010 da Paolo

HumanitasHo temporaggiato a comunicarvelo, forse perchè il mio rispetto verso i deboli va oltre, forse perchè sino a qualche ora fa non sapevo se sarei riuscito a partire, forse perchè mi sembra ancora tutto lontano. Il 2 gennaio partiro’ per un lungo viaggio, via terra, che toccherà il Sahara Occidentale, la Mauritania, il Mali, il Burkina Faso e (forse) il Senegal. Non sarà una vacanza ma un viaggio di scoperta e di aiuto verso delle popolazioni che hanno bisogno di noi. Africa martoriata, da sempre, con un solo colpevole: l’Occidente. Questo viaggio sarà l’occasione per capire delle differenze, per tastare il polso di una situazione che è ben diversa da quella marocchina, per comprendere i limiti di territori mentalmente lontani, ma in realtà cosi’ vicini alla mia quotidianità. Sarà un viaggio lungo dicevo, che mi riporterà a Marrakech verso la fine di gennaio, sicuramente cambiato, come non so. Porteremo medicinali, alcune autoambulanze, un 4×4, e partirà il progetto per costruire un ambulanza fluviale sul Niger, che aiuterà molte persone ammalate a spostarsi verso l’ospedale più vicino, non raggiungibile via terra da questi villaggi rivieraschi situati tra Koriantzè e Mopti. E poi ancora Nouadhibou, Nouakchott, Ayoun, Bamako, Djenne, Douentza, Ibissa, Bandiagara, Ouagadougou, ecc…  Prima pero’ di attraversare il confine mauritanense vedro’ i miei adorati bambini di Guellim (Sahara Occidentale). Il progetto avanza e per il prossimo anno (soldi permettendo) si potrà aiutarli fattivamente con la ristrutturazione dell’Associazione, costruire un nuovo bagno specifico per le persone diversamente abili (oggi dispongono di una turca e di un lavabo), un bus che potrà trasportarli con facilità, e poi ancora dei corsi di musica, la fisioterapia, le visite mediche neurologiche. Questo progetto lo porto nel cuore. Questi bambini hanno dei gravi problemi mentali e motori, oltre all’enorme problema di una condizione famigliare disagiata. L’Associazione , senza alcun mezzo, cerca di aiutarli quotidianamente ospitandoli nei suoi angusti e fatiscenti spazi (3 aule scolastiche, una piccola cucina, 20 mq di spazio comune) riuscendo, a prepare loro un colazione a base di the e pane e un pranzo che potrei definire essenziale (la carne non è mai presente sulla tavola). Il segretario di questa Associazione che si chiama “Centre Bab Sahra de l’Education e la Formation e la Rehabilitation pour les enfants handicapè“,  ha da sempre un pensiero fisso: potersi occupare di tutti i bambini handicappati della regione di Guelmim, che sono stimati in 400 unità, ma sicuramente sono di più in quanto molte famiglie “nascondono” questi piccoli per la vergogna. Jellik Mohamed Ali, il segretario (anche lui con un grave handicap), sogna. Sogna degli “ateliers di formazione“, una minima possibilità di inserimento nella società e rendere questi bambini un giorno parzialmente autosufficienti. HumanitasForse il sogno si avvererà, il progetto Bambini nel Deserto chiamato “I bambini di Guelmim” è partito, si stanno raccogliendo i fondi dalle donazioni private, e anche da voi che mi leggete, se volete. Per far si che il sogno di una piccola comunità diventi realtà, per fare in modo che questi bambini abbiano un futuro migliore, dignitoso, con qualche aspettativa. Tra una manciata di giorni partiro’, portero’ con me il prezioso notebook, cercando di restare in contatto con tutti voi, scrivendo della mia esperienza quotidiana. Sarà un giornale di bordo, perchè desidero farvi entrare in questa  avventura, perchè siate con me ogni giorno, per farvi vedere con i miei occhi quello che vedro’, per farvi ascoltare i suoni, le parole, i canti, le grida che io ascoltero’, se lo vorrete.Humanitas  

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