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Hunter Stockton Thompson e il gonzo journalism

Creato il 20 febbraio 2012 da Redazioneunilibro

Hunter Stockton Thompson e il gonzo journalismDopo 7 anni dalla sua scomparsa, Lettura.it vuole ricordare, il giornalista e scrittore Hunter Stockton Thompson nato nella grande Louisville nel Kentucky il 18 luglio 1937. Autore celebre per aver inventanto il cosiddetto gonzo journalism, un vero e proprio stile di scrittura che miscela sapientemente lo stile giornalistico classico, le opinioni o meglio le impressioni personali e gli artifici narrativi tipici del racconto per produrre un punto di vista estremamente personale e unico sugli avvenimenti e le situazioni descritte.

Thompson comincia la sua carriera come giornalista sportivo per varie riviste per poi approdare al famosissimo magazine Rolling Stone dove a partire dagli anni Sessanta resterà per tutti i settanta e per il quale ha pubblicato diversi libri e innumerevoli articoli. Lo stile che riempie la penna, o meglio la macchina da scrivere (una Lettera 32 dell’Olivetti), di Thompson anche quando redige i suoi reportage, mescola i fatti alle sue esperienze stupefacenti, come ad esempio in“Paura e disgusto a Las Vegas“ che pubblicato nel 1971 (oggi è tradotta da Sandro Veronesi, l’edizione contiene in appendice la Piccola Enciclopedia Psichedelica, un elenco di oltre 200 voci redatte da scrittori,

Hunter Stockton Thompson e il gonzo journalism
 registi, critici cinematografici e musicali, storici e giornalisti; oltre ad una breve biografia dell’autore), è il resoconto di viaggio che Thompson fece, accompagnato dal suo avvocato Oscar Zeta Acosta, per seguire da giornalista la Mint 400, una corsa motociclistica nel deserto famosa per la sua estenuante lunghezza, e poi i lavori della conferenza antidroga dell’Associazione nazionale dei procuratori distrettuali. In realtà questi eventi da seguire a livello giornalistico sono solo una scusa per Thompson e Acosta che si pongono alla ricerca del “Sogno Americano” tra i locali di Las Vegas, con l’aiuto di notevoli quantità di droghe. A tale vicenda è ispirato il film “Fear and Loathing in Las Vegas“, tradotto in italiano con il titolo Paura e delirio a Las Vegas, girato nel 1998 da Terry Gilliam e con Johnny Depp nel ruolo del giornalista Thompson e Benicio del Toro nelle vesti dell’avvocato Oscar Zeta Acosta.

Hunter Stockton Thompson e il gonzo journalism
Oggi si torna a parlare dell’autore in chiave cinematograficagrazie alla trasposizione voluta e interpretata dal grande amico Johnny Depp, del libro“Cronache del rum“ romanzo semi-autobiografico che racconta la storia del giornalista freelance Paul Kemp si trasferisce a San Juan, a Portorico (dalla New York degl’anni 50), per lavorare in uno scalcinato quotidiano locale. Lì è catturato da un vortice di alcool, donne, eccessi di ogni tipo, e deve lottare per cercare di riconquistare un equilibrio, non perdersi completamente e lottare ancora per realizzare i suoi sogni di scrittore.

Thompson moriva oggi 7 anni fa, con un colpo d’arma da fuoco nella sua abitazione presso Aspen, nel Colorado. Ufficialmente la morte è stata archiviata come suicidio; tuttavia Paul William Roberts, giornalista e amico intimo dello scrittore, sostiene che sia stato ucciso. Roberts riporta che Thompson gli avrebbe confidato, pochi giorni prima della scomparsa, di essere a lavoro su un’inchiesta sugli attentati dell’11 settembre 2001, che confermava alcune delle teorie complottistiche. Roberts sostiene anche che lo stesso Thompson temesse che qualcuno lo uccidesse, facendolo passare per suicidio. Thompson inoltre è morto mentre era al telefono con la moglie, e la dinamica non sembra confermare l’ipotesi del suicidio.


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