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Would you kindly? E poi dicono che i videogames non sono arte. Correva l'anno 2007 quando uno dei migliori giochi di sempre vide la luce. Bioshock, creato da 2K Boston (ora Irrational Games) e scritto da Ken Levine, è un'esperienza unica e mozzafiato che ha stabilito nuovi standard per il medium. Inoltre, è una delle maggiori ispirazioni possibili per il concorso HydroPunk. Vediamo perchè.
Prendete un magnate stufo delle limitazioni imposte da governo, religione ed etica che decide di costruire un'utopica città sotto la superficie dell'oceano e di popolarla con le migliori menti disponibili. Metteteci un incredibile design ispirato all'art deco e un setting intriso di filosofia Oggettivista che pesca a piene mani dall' Atlas Shrugged di Ayn Rand. Aggiungeteci un siero in grado di potenziare fisicamente chi ne fa uso e di garantirgli poteri soprannaturali, come pirocinesi o telecinesi. Per concludere, domandatevi cosa può venir fuori da una metropoli priva di freni inibitori i cui abitanti sono assuefatti da una sostanza che li rende superiori agli altri esseri umani.
La risposta è caos.
Una feroce guerra civile sconvolge gli equilibri di Rapture nel 1959. Gran parte della popolazione fa sempre più largo uso di ADAM e EVE, i sieri che consentono di trasformare il proprio corpo, perdendo progressivamente il lume della ragione: numerosi quartieri vengono devastati da mutanti psicopatici dotati di poteri. L'utopia ha impiegato pochissimo tempo per trasformarsi in un incubo ad occhi aperti.
Nel 1960 entra in gioco Jack, miracolosamente sopravvissuto ad un disastro aereo in mezzo all'oceano, che riesce ad entrare all'interno di Rapture. Solo, disarmato e confuso, riceve l'aiuto via radio di Atlas, un misterioso personaggio che promette di portarlo in salvo... ma prima occorre che Jack faccia qualche cosetta per lui.
Nei panni di Jack il giocatore dovrà attraversare numerosi quartieri di Rapture, raccogliendo armi di tutti i tipi, potenziandosi con l'uso dei Plasmidi (si va dalla capacità di generare fulmini alla pirocinesi, ma si possono anche controllare menti, evocare sciami di api, o congelare gli avversari) e sfuggendo a robot e mutanti usando pallottole o sfruttando bene il terreno e i Plasmidi. In giro per la città è possibile incontrare gli enormi Big Daddy, silenziosi mostri equipaggiati con una particolare tuta da sommozzatore incaricati di sorvegliare le Sorelline.
Le Sorelline in questione sono piccoli mutanti che estraggono ADAM dai cadaveri con l'aiuto di una grossa siringa. I Big Daddy fungono da "bodyguards" per le piccole bambine, che altrimenti cadrebbero preda dei numerosi mostri assuefatti dalla sostanza che cercano di rapirle in continuazione. Jack potrebbe approfittare delle bambine, uccidendole per potenziare i suoi poteri, oppure lasciarle andare. La decisione è lasciata nelle mani del giocatore. E non è l'unica.
I migliori giochi fanno riflettere il giocatore. Lo mettono alla prova. Testano non solo la sua capacità di pigiare tasti al momento più opportuno, ma anche la sua moralità, la sua inventiva e il suo codice di comportamento. Bioshock è uno di quei giochi: non anticipo nulla, ma il finale dipende molto dalle decisioni che avrete preso nel corso dell'avventura.
Anche la storia di Rapture viene svelata se e solo se il giocatore si premura di cercarla. Il tempo, per la città, si è fermato al Capodanno del 1959, ma è possibile ricostruirne il passato grazie a particolari nastri audio disseminati nelle varie aree.
Quindi abbiamo una retrofuturistica metropoli sul fondo dell'oceano, progettata come utopia ma diventata ben presto un luogo di follia e caos; orde di mutanti impazziti che passano il tempo sterminandosi a vicenda; giganteschi palombari che proteggono piccole bambine spettrali; un siero che dona poteri soprannaturali... una vera miniera d'oro di spunti per il nostro amato concorso. Ma anche uno dei videogames più ambiziosi di sempre, dotato di un'atmosfera che passa dal fiabesco al survival horror in un battito di ciglia e di una delle migliori ambientazioni distopiche di sempre. E non dimentichiamo il fantastico pugno nello stomaco del giocatore: in quanti altri videogiochi avete seriamente messo in discussione il vostro libero arbitrio?
L'opera di Irrational e Levine è consigliatissima, ma non serve che ve lo dica io. Oltre ad aver fatto incetta di premi, Bioshock ha ottenuto numerosi riconoscimenti artistici- è uno dei pochi giochi ad essere stati esposti allo Smithsonian Institution. Mica bubbole.
Se non ci avete ancora giocato...fatelo. Ne vale decisamente la pena. In futuro potremmo anche parlare del sequel, Bioshock 2, ma l'originale resta un'imbattuta pietra miliare. Per gli amanti della lettura esiste anche un prequel scritto da John Shirley, intitolato Rapture (vedi link più sotto).
"Sono Andrew Ryan e voglio farvi una domanda: l'uomo è padrone del sudore della sua fronte? No, risponde l'uomo a Washington: appartiene ai poveri. No, ribatte l'uomo al Vaticano: appartiene a Dio. No, dice quello a Mosca: appartiene a tutti. Io ho rifiutato tutte quelle risposte e ne ho scelta una diversa. Ho scelto l'impossibile. Ho scelto... Rapture: una città dove l'artista non deve temere la censura, dove lo scienziato non è limitato dalla moralità, dove il grandioso non è limitato dal piccolo. Con il sudore della tua fronte, Rapture può diventare anche la tua città."
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