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I 10 film romantici napoletani che ogni partenopeo dovrebbe vedere a San Valentino

Creato il 14 febbraio 2015 da Vesuviolive

cinema

Il giorno di San Valentino nasce per celebrare nuovi e vecchi amori: quelli eterni suggellati dal destino e quelli che, seppur finiti, restano nell’anima al di là di qualsivoglia spiegazione. L’amore: tema caro ad artisti, pittori, poeti e registi di ogni epoca resta, nonostante lo scorrere incessante dei secoli, quella forza incontrastata “che move il sole e l’altre stelle”.

Innamorarsi è il destino di ogni uomo, così anche noi abbiamo deciso di celebrare questo “occulto e misterioso” sentimento con una selezione speciale dei dieci film napoletani che ogni inguaribile romantico partenopeo dovrebbe guardare ameno una volta nella vita.

 

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10) “Ti lascio perchè ti amo troppo” di F. Ranieri Martinotti

Primo film da attore del comico Alessandro Siani, Ti lascio perché ti amo troppo, rientra nel tipico filone della commedia all’italiana “alla buona”, il classico film senza grandi pretese che fa della freschezza e della genuinità l’unico grande punto di forza. Divertente, seppur non originale, la pellicola prova a raccontare l’amore che rivive nonostante dolori, delusioni e pentimenti, l’amore che si rigenera dalle ceneri, capace di rinascere all’improvviso.. proprio quando meno te lo aspetti!

 

amore a prima vista

9) “Amore a prima Vista” di Vincenzo Salemme

Secondo film dell’attore e regista Vincenzo Salemme “Amore a prima vista” riesce a raccontare con semplicità l’amore inspiegabile e indefinito, misterioso e scellerato, l’amore che non conosce confini, neppure quelli classici tra uomo e donna, sorpassando ogni cliché e forma mentis. Seppur non definibile un capolavoro cinematografico, questo film rientra di diritto tra i film romantici che ogni napoletano dovrebbe guardare almeno una volta nella vita per l’ idea assolutamente insolita ed originale dell’amore fornita dall’autore. Un messaggio potremmo dire quasi di controtendenza rispetto al pensiero di quegli anni, il tutto condito dalla migliore ironia di Vincenzo Salemme oramai inquinata dalla più moderna comicità a buon mercato importata dal vecchio caro “cinepattone”.

 

seloscopreGargiulo

8) “Se lo scopre Gargiulo” di Elvio Porta

Un “road movie” alla napoletana dove a farla da padrona in ogni scena, una spettacolare Napoli notturna, fatta di scorci bellissimi e angoli mozzafiato. Il film, forse non vincente sotto l’aspetto puramente cinematografico, supplisce alla sue carenze grazie al fascino e alla bellezza di una storia nostrana, fatta di un amore passionale e travolgente capace di cambiare profondamente la vita dei protagonisti. Un film che ogni napoletano dovrebbe vedere, non foss’altro che per la bellissima colonna sonora firmata Pino Daniele che, ascoltata oggi (a quasi trent’anni dall’uscita dal film e poco più di un mese dalla sua morte) sembra esser ancor più malinconica e perfetta!

comizi d'amore

7) “Comizi d’amore” di P. P. Pasolini

Ogni riflessione sull’amore non può prescindere dalla visione del film-documentario del 1965 girato e diretto da Pier Paolo Pasolini. Un viaggio alla ricerca antropologica e sociale dell’amore vissuto da una giovanissima e fervente Italia! Un cammino che, tappa dopo tappa, svela le più segrete e audaci opinioni degli italiani sulla sessualità, l’amore e i sentimenti di generazioni passate e future. L’intellettuale giunge anche Napoli alla ricerca delle opinioni delle gente, soprattutto dei bambini, degli scugnizzi, a cui Pasolini sembra approcciare con una delicatezza e un amore sconosciuto a qualsiasi altro uomo, riuscendo a tratteggiare, con una grazia infinita, quella Napoli un po’ chiusa e retrograda dei primi anni ’60 ma allo stesso tempo viva e pulsante, ricca di un sapere arcaico spesso indecifrabile per chi non è capace di andare oltre la superficie.

 

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6) “Totò, Peppino e la Malafemmina” di C. Mastrocinque

Pur non essendo un film squisitamente d’amore “Totò, Peppino e la malafemmina” riesce ugualmente a raccontare con freschezza e ironia l’amore folle e incondizionato della gioventù. Una dolcissima storia d’amore lasciata sullo sfondo, sulla quale però, si imperniano tutte le vicende del film considerato ad oggi, forse il più riuscito e divertente della coppia Totò e Peppino. Un bellissimo lieto fine per rendere giustizia ad un amore sincero capace di sfidare pregiudizi e maldicenze, quel tipo di amore che vince contro ogni ipocrisia e bigottismo!

 

Ieri_oggi_domani_primo_episodio

5) “Ieri, oggi e domani” di V. de Sica

Il film del 1963 in tre episodi può vantare la presenza della coppia forse più rappresentativa del cinema italiano. Una bellissima Sophia Loren e un conturbante Marcello Mastroianni raccontano tre diverse storie d’amore ambientate nelle tre città principali città italiane: Napoli, Roma e Milano. È proprio nel primo episodio, intitolato Adelina, che Napoli viene fuori in tutta la sua caotica e geniale bellezza. Non a caso, proprio quest’episodio fu scritto da Eduardo De Filippo, esperto conoscitore delle sottile dinamiche amorose e culturali napoletane. La storia, realmente accaduta, narra delle vicissitudini di una famiglia di Forcella durante l’epoca d’oro del contrabbando di sigarette. La protagonista, ispirata alla napoletana Concetta Muccardi (che per non andare in carcere ebbe ben diciannove gravidanze), racconta tutta la caparbietà e la forza delle donne di Napoli che all’ora come ora, rappresentano il punto focale di ogni famiglia e di ogni matrimonio.

sabato domenica e lunedì

4) “Sabato, domenica e lunedì” di E. De Filippo

«In Sabato, domenica e lunedì si avverte un ammonimento a tutti i coniugi che non vanno d’accordo: spiegatevi, chiarite i vostri dubbi, i vostri tormenti. Alla fine della commedia non c’è chi non comprenda che soltanto l’amore può tenere insieme due esseri; non certo il matrimonio, e nemmeno i figli» Come si legge nelle parole stesse dell’autore, quest’opera racconta l’aspetto “sociale” dell’amore borghese, quello fatto di ipocrisie, di formalità, di reticenze, quello plasmato e costruito sul parere della gente. Eppure, nonostante lo sguardo forse un po’ cinico fornito dall’autore, ad emergere ancora una volta è la fede nell’amore in quanto forza, in quanto energia capace di superare anche la più perniciosa infamia.

 

conseguenze dell'amore

3) “Le Conseguenze dell’amore” di P. Sorrentino

Secondo film del regista napoletano, Le conseguenze dell’amore, racconta la nascita e l’evoluzione di un’amore con una grazia e una sobrietà raramente ritrovabile nel cinema contemporaneo. Quali rischi comporta l’amore? Quali pericoli si celano dietro un sentimento apparentemente innocuo e liberatorio? Domande a cui sembra ingiusto dare una risposta. Eppure, nonostante le “conseguenze” spesso impreviste e dolorose, l’uomo continua ad innamorarsi, per sfuggire (forse) all’orrore e al cinismo della vita. I sentimenti, restano l’unico motore della vita!

 

pensavo fosse amore

2) “Pensavo fosse amore e invece era un calesse” di M. Troisi

Il secondo posto non poteva che spettare ad uno dei film più significativi sul tema. Uno sguardo quasi defilato quello di un Trosi più maturo e coraggioso che, in quest’opera, lascia emergere tutte le contraddizioni e le incoerenze che spesso inquinano i sentimenti. Un messaggio disincantato quello che affiora durante la visione del film, magnificamente espressa nella frase più emblematica dell’intera pellicola: “Io, guarda, non è che son contrario al matrimonio, che non son venuto… Solo, non lo so… Io credo che, in particolare, un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro. Troppo diversi, capisci?”

 

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1) “Le anime di Napoli” di V. Monnikendam

Pur non essendo un classico film romantico “Le anime di Napoli” rappresenta in realtà uno dei più bei film d’amore dei giorni nostri, un amore diverso, che trascendendo il classico concetto di coppia si esprime mediante l’attaccamento profondo e radicato ad una terra. Il film-documentario, girato dall’olandese Vincent Monnikendam, riesce a tratteggiare con una poesia sbalorditiva i tratti peculiari di una Napoli complessa e contraddittoria, a tratti indecifrabile, capace mantenere inalterato (anche nelle sue brutture e nelle sue ambiguità) un fascino sconosciuto ad ogni altra città. Le anime di Napoli è una dichiarazione d’amore alla città, ai suoi vicoli, ai suoi palazzi fatiscenti, alla sua cultura ma soprattutto alla sua gente ricca di colore!


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