Che però purtroppo incontra
Si sa, il mondo delle fan fictions è bello perché è vario, ma tra tante luci rassicuranti e oro colato ci sono anche le peggio cose, e di questa categoria fanno parte anche alcune tipologie di fan writers.
Scopriamo insieme le dieci peggiori.
Fanwriter fantasma
Si tratta dell’autrice/autore che posta da un minimo di uno a un massimo di tre capitoli tessendo le lodi della propria opera, facendo promesse e partendo con tutte le buone intenzioni del mondo… per poi svanire nel nulla.
Questo suo atteggiamento provoca un’ondata più o meno contenuta di proteste/scontento/suppliche e varie ed eventuali, il fan writer sembra essersi volatilizzato dal fandom, nessuna risposta alle recensioni, nessun aggiornamento, puff!
In questo caso possiamo avere due opzioni:
1. Se andiamo nella pagina autore/autrice scopriamo che il geniaccio ha al suo attivo qualcosa come sedici storie tutte in corso, e ovviamente nemmeno una terminata.
2. L’autore/autrice non bazzica nemmeno più per il sito/forum/gruppo/quellochè, ha lasciato in sospeso ogni cosa avesse tra le mani e l’unica soluzione credibile è quella che il suddetto geniaccio è stato risucchiato in un buco nero. Non prima di aver illuso i suoi lettori.
Fanwriter corredato di amykette
A prescindere dalla qualità della storia pubblicata, dal fandom, dal genere, dagli avvenimenti, da qualunque cosa, ci sarà sempre qualcuno che seguirà la storia. Perché?
L’autore/autrice ha una più o meno – a seconda dei casi – folta schiera di amykette che tagga ripetutamente ogniqualvolta posta un capitolo ordinando loro di correre a leggere e commentare, pena: odio eterno.
Questo fanwriter cerca di ingraziarsi chiunque gli capiti a tiro, e fa grande festa con tanto di lacrime quando un lettore fino ad allora sconosciuto arriva a dire la sua del tutto ingenuamente. Spesso i commentatori affezionati – altresì chiamati amykette – recensiscono per inerzia dando una rapida scorsa alla pagina e tentando di captare le parti salienti, il minimo indispensabile pur di scribacchiare qualcosina ed essere lasciati in pace. Almeno fino alla prossima pubblicazione.
Fanwriter che predica bene e razzola male
E’ l’autore/autrice che scrive ovunque il suo vessillo di indulgenza: “Spero che vi possa piacere, sono benaccette le critiche, così potrò migliorarmi!^_^”
Tutto normale fin qui. Certo, se non fosse che, quando un lettore si ritrova a storcere il naso per un motivo o per un altro e la critica costruttiva viene inviata, il fanwriter in questione diventa una iena e perde mezzo pomeriggio della sua interessantissima (?) esistenza per smontare frase dopo frase la suddetta critica non fermandosi nemmeno un secondo a pensare che la parte antagonista potrebbe aver ragione – forse un po’ troppo abituato ai commentucci delle amykette (vedi sopra) -
E dopo una pagina e mezzo di acida risposta alla recensione negativa il fanwriter risponde con un deciso e scazzoso “Grazie comunque per la recensione ma sappi che quello che hai detto era tutto sbagliato!!11!!”
Fanwriter bimbominkia
E’ senz’altro la tipologia peggiore di autore/autrice che possa esistere su questo intero pianeta.
Questo esemplare ha una scarsissima conoscenza dell’italiano, gli strafalcioni si susseguono senza neppure lasciare il tempo di prendere aria, e comprendono: falle abissali nella grammatica, ortografia violentata e ripetutamente stuprata, sevizie atroci alla povera punteggiatura innocente, per non parlare poi di una trama incoerente e sconclusionata, un intreccio banale – se ci va di lusso – o imbarazzante se proprio il fanwriter ha voglia di strafare.
Possiamo così ritrovarci a leggere capitoli e capitoli scritti in verde fluorescente o viola prugna, osservare con orrore bannerini creati alla meglio con Paint che raffigurano il protagonista con vari effetti inguardabili, uno spiccato linguaggio sms che riempirà i nostri occhi con ke, xkè, cm, csì, ai luv iu, ank’io ti amu et simila.
Provate loro a far notare i loro errori, e gli ingenui bimbiminkia vi risponderanno con “Xkè, cosa c’è ke nn va?? Non cpisko!!111!!!!!111:(((“
Il fatto che non capisca non è un mistero per nessuno.
Fanwriter che si fa schifo
Questo autore/autrice ha l’abitudine di corredare sia le sue presentazioni che i propri commenti a fondo capitolo con domande esistenziali sulla propria opera. “Secondo voi fa schifo e dovrei cancellare tutto?” “Non sono sicura di quello che ho scritto perché non avevo ispirazione!” “Questo capitolo è orrendo e non ha senso, scusatemi!”
Sostanzialmente questo tipo di fanwriter non solo non dimostra una gran coerenza coi propri pensieri (?) ma cerca di instillare il dubbio anche nei propri lettori, e non è molto chiaro se si tratti di un autore/autrice masochista a cui piace sentirsi dire di fare schifo, o se semplicemente il suddetto fanwriter cerchi a tutti i costi di impietosire chiunque legga.
Fanwriter pretenzioso
Questo splendido esemplare ha una smodata sete di recensioni positive.
A prescindere dalla qualità dei propri capitoli, dalla loro lunghezza e il contenuto della storia, questo tipo di autore pretende categoricamente un elevato numero di recensioni, adora sentirsi ripetere le stesse cose tremila volte, magari in grassetto e caps-lock, forse per sopperire a qualche complesso d’inferiorità nella vita reale.
All’inizio parte con gentilezza: “La scuola media mi impegna un sacco ma comunque trovo il tempo per postare, pensate che ho scritto ben 6 capitoliiii!!11!! Quindi voi recensite, grazie!”
Passa la maggior parte del suo tempo – quello che non le toglie l’insostenibile impegno della scuola, eh – a controllare il numero delle visite, aspettando scodinzolante che tal cifra corrisponda a quello delle recensioni. E quando si accorge che così non è, s’offende: “Bene, allora ho deciso che finché non arrivano almeno 6 recensioni io non posto più!!11!! Mi dispiace ma mi avete costretto!!11!!”
Infine, se l’ignorare ostico e perpetuo della sua somma opera lo indigna, alza il mento con fare offeso e vittimista e decide di abbandonare capra e cavoli motivando il tutto con “Questo fandom non mi dà soddisfazioni!!oneoneone!!” non fermandosi nemmeno un attimo a pensare che forse non sono i lettori ad essere degli antipa
Il fanwriter pretenzioso non si rende conto che a nessuno importa una cippa della sua storia.
Fanwriter a luci rosse
Questo genere di “scrittore” ha l’abitudine di scrivere opere prettamente lemon, slash, yuri o hentai non importa. Peccato che la maggior parte delle volte costui non conosca la differenza tra erotismo – forma artistica e apprezzabile della sessualità – e pornografia – ovvero un comune video postato su Youporn da, mettiamo caso, Belen.
Il fanwriter a luci rosse scrive operette che Trentalance definirebbe imbarazzanti, si riconoscono o per la spiccata volgarità delle scene – vocaboli al cui ascolto persino gli scaricatori del porto di Ostia arrossirebbero, squallide frasi fatte tratte da giornaletti e poco credibili in qualsiasi contesto – i personaggi delle fan fictions non hanno una psicologia, sono soltanto macchine del sesso, basta inserire la giusta chiave nella giusta serratura e via, coerenza, buongusto, realismo, trama, intelligenza, tutto va a farsi fottere per lasciare il posto a sana pornografia di bassa lega! Apriremo così i battenti alla fiera della volgarità e del cattivo gusto.
Naturalmente l’autore/autrice è orgoglioso/a delle sue produzioni, se ne vanta con nonchalance invitando tutti gli amici a leggere convinta che tutti apprezzeranno il protagonista divertirsi con uno sturalavandini adoperato nell’apposita maniera.
Fanwriter inconsapevole delle regole
Dovunque esiste un sito adatto a postare fan fictions, esistono regole che ne delineano le modalità.
Bene, questa tipologia di fanwriter ne è assolutamente all’oscuro.
Postano storie vietate sia per il contenuto (basato su personaggi di libri/fumetti cui l’autore non ha dato il permesso, oppure personalità realmente esistenti che il sito ha preferito escludere dai propri fandom, etc), per la maniera in cui sono scritte (linguaggio sms/bimbominkiesco, grammatica e ortografia stuprate e moribonde sparse per la pagina, colori fluorescenti che accecano il lettore), o anche per errori di forma (come traduzioni mal fatte tramite l’ausilio di Babelfish e l’aiuto di un branco di scimmie in possesso di una macchina da scrivere).
Il fanwriter continua la sua crociata bellamente ignorante, e se per caso qualcuno gli fa notare i propri errori – a volte facilmente correggibili, altre volte un poco meno – si inalbera chiamando a raccolta le amykette (ancora una volta vedi sopra) per essere difeso, asserendo che no, non ha violato nessunissima regola e che sono tutti invidiosi del suo incredibile talento, che sono calunnie e maldicenze, lui e soltanto lui ha ragione.
Per poi essere prontamente bannato dall’amministratore del sito.
Fanwriter Mary Sue
… o Gary Stu, ma in Italia i casi sono rari (non inesistenti ma molto più rari. Fortunatamente).
Come già esplicato in questo articolo, sostanzialmente una Mary Sue è la trasposizione dell’autrice stessa in un personaggio inventato nella fan fiction, a volte il palesarsi del collegamento reale-fiction è poco evidente, in altri casi è talmente visibile da chiedersi se la fan writer abbia preso le pagine del sito come un diario per le sue fantasie irrealizzabili.
Nelle sue storie il protagonista maschile impazzirà per lei ignorando qualunque altro aspetto della sua esistenza, il mondo girerà unicamente intorno alla Mary Sue, belle e brutte cose, persone sia cattive che buone, tutti vogliono lei, e lei vuole la sua preda maschile.
L’ultima frontiera di questa fanwriter? Infrangere le barriere dello slash! Ebbene sì, in una coppia slash la novità è il nuovo personaggio di turno che – indovina indovinello – farà perdutamente innamorare uno dei due! Le slasher non ne saranno molto contente…
Cosa succede quando lo si fa notare alla fanwriter? Non è così facile come credi.
Questo tipo di autore si sbrodola in una tiritera di spiegazioni smielate e struggenti in cui spiega le sue ragioni, la storia è stata scritta per un valido motivo (che i lettori non conosceranno mai, per inciso), non è semplicemente uno sfogo dovuto a ormoni da adolescenti ma bensì riflessioni profonde, fin quasi a toccare il vero e proprio AMORE per un individuo veduto dal vivo due volte nella vita per essere di manica larga.
La fanwriter Mary Sue sarà oltraggiata dalle vostre critiche informandovi che nella storia c’è un pezzo di lei, della sua vita (data l’originalità abbiamo il sospetto che i pezzi di tante fanwriter siano fatti in serie), che in realtà c’è molto di più.
Chiacchiere e distintivo?
Fanwriter plagiatore
La tipologia più detestata dai fanwriter di tutto il mondo e che meriterebbe l’abbattimento coatto.
Costui ha la deplorevole abitudine di appropriarsi di trame, ambientazioni e persino personaggi appartenenti ad altri autori, modificando di poco o niente, soltanto per il gusto di prendersi un merito non proprio.
Queste bestie odiose sono dovunque. Alle volte si palesano lasciando qualche recensione ammirata in cui lodano la bravura del fanwriter preso di mira, si affezionano talmente tanto da sentirsi in dovere di plagiare ad oltranza, in modo più o meno spudorato: in taluni casi le somiglianze sono sottili e la possibilità di confonderli con semplici luoghi comuni potrebbe esserci, anche se il dubbio rimane; in altri casi invece lo scopiazzamento è così lampante da far cascare le braccia (o le palle, come direbbe Sir Ewano Tonnofilo).
Il fanwriter plagiatore si apposta, attende che sia trascorso qualche giorno dall’ultimo capitolo che l’autore-preda ha postato, lo rielabora alla sua maniera, e lo posta.
E se viene scoperto? La prima cosa che farà sarà accusare il vero autore di plagio – è astuto, eh – peccato che spesso le date non mentano, al contrario di lui.
Vediamo così il plagiatore, aiutato da valide amykette, destreggiarsi in abili mosse ed espedienti per negare fino alla morte: inventarsi misteriosi utenti sconosciuti che fanno la spia, creare account fake su Facebook per avvalorare tesi improbabili, vittimismo e piagnucolii vari, interi sermoni di delusione o indignazione che commuovono soltanto il fanwriter plagiatore stesso. Il tutto spesso si conclude con quest’ultimo che o viene bannato a tempo indeterminato – in primis per plagio (già, effettivamente è una violazione), e anche perché si è reso talmente patetico da volerselo levare dai piedi – oppure se ne va di sua spontanea volontà aprendosi un blog privato in cui scaricare tutta la propria frustrazione per l’ingiustizia subita, accompagnato dalle (poche) fedeli amykette rimaste.