Prima ci furono i 150 dell’Unità d’Italia, che vennero celebrati con numerose mostre, eventi e dimostrazioni. Adesso è il momento per Torino di dedicarsi a un altro 150° importantissimo, forse ancor più del precedente: il compleanno della Mole Antonelliana.
Uno dei primi media ad occuparsi della Mole è stata la rivista “Bell’Italia”, che per l’occasione ha edito uno speciale in cui ripercorre le tappe storiche del monumento che ormai da tempo è il simbolo di Torino. Se si pensa a Torino, si pensa alla Mole Antonelliana vista dal Monte dei Cappuccini, e ci si sente a casa.
Alessandro Antonelli, l’architetto costruttore dell’opera, pose le basi della Mole, che prese il suo nome, nel 1863 in occasione della recente libertà di culto alle religioni non cattoliche concessa da Carlo Alberto: il progetto originario prevedeva infatti una sinagoga di 47 metri. Fu poi Antonelli a proporre varie modifiche che stravolsero la struttura in termini architettonici ed economici, tanto che la comunità ebraica chiese al Comune uno scambio: la Mole incompleta per il terreno in San Salvario, dove tuttora si trova la sinagoga israelitica. Purtroppo l’architetto non riuscì mai a vedere completata l’opera della sua vita, che venne conclusa dal figlio di Antonelli e dal suo allievo Caselli nel 1889 con l’apposizione di una statua di un genio alato che portava l’altezza finale a 167,5 metri, rendendolo l’edificio in muratura più alto d’Europa e il primo a venire illuminato la notte grazie a delle lampade a gas.
Purtroppo la Mole negli anni perse molto del progetto antonelliano: il genio alato cadde abbattuto da un fulmine, e la struttura esterna che riuscì a resistere ai disastri della Seconda Guerra Mondiale venne rovinata da un altro nubifragio nel 1953, quando una guglia si spezzò e precipitò a terra per fortuna senza ferire i passanti (da qui, la leggenda della guglia spezzata che molti torinesi ricordano quasi con affetto, simbolo della ricostruzione della città).
Dal 2000 la Mole ospita il Museo Nazionale del Cinema, in cui si può visitare l’evoluzione della storia cinematografica dagli albori con le lanterne magiche e le prime macchine ottiche fino ai primi film dell’industria italiana e mondiale, attraverso un percorso di locandine e allestimenti. Il Museo del Cinema si occupa anche di alcuni festival ed eventi celebri, tra cui il Torino Film Festival. Inoltre, all’interno della Mole c’è la possibilità di prendere l’ascensore per poter godere della vista panoramica dal balcone detto “Tempietto”, a 85 metri di altezza.
Insomma, la nostra Mole ha alle spalle una storia di tutto rispetto, celebrata dalla sua presenza sulle monetine da due centesimi, e quest’anno in particolare dallo speciale di Bell’Italia e dal libro di Culicchia (l’autore di “Torino è casa mia”) “Badabum!”, in cui si parla e si festeggia il simbolo della nostra città, Torino.
Articolo di Miriam Barone.