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L'Italia, finanziariamente parlando è messa maluccio. Un debito spaventoso fa da zavorra ad ogni tentativo di modernizzare il sistema, tagli ovunque, più pesanti, non fosse che per il significato, a cultura e ricerca.
Persino il volontariato viene penalizzato con tagli al 5 per mille. Stranamente, invece, i soldi per la religione si trovano sempre: sarebbe quasi da gridare al miracolo!A mezzogiorno di oggi la Provincia di Lecco ha indetto una conferenza stampa in occasione della consegna di 280 crocifissi alle scuole superiori. Cifra risibile, sicuramente, ma visto che nelle scuole spesso manca la carta igienica forse sarebbe stato meglio spendere i soldi in qualche cosa di più concreto. Opinioni, naturalmente.
Il Ministro della Pubblica Istruzione, la signora Gelmini, la stessa che auspicava la lettura della Bibbia nelle scuole pubbliche, si accinge a finanziare i lavori di traduzione in italiano della Talmud ebraica, libro che clamorosamente non è mai stato tradotto in Italiano. Personalmente trovo lodevole l'idea della traduzione, un po' meno il fatto che il tutto venga fatto a spese dell'intera comunità che ovviamente ha bisogno di ben altri aiuti che non di quelli spirituali, specie se derivati dalla lettura di un testo ritenuto sacro da un ristretta minoranza della popolazione e che, comunque, darebbe lavoro ad un team ristretto di una trentina di rabbini che in teoria avrebbero già a disposizione la loro piccola quota (circa 3,5 milioni di euro) dei proventi dell'8 per mille.Nessun pregiudizio razziale beninteso, semplicemente mi lascia perplesso che non ci siano mai soldi, ad esempio per la scuola, e poi si assumano insegnanti di religione per le scuole materne, si finanzi la traduzione della Talmud e chissà cos'altro.Siccome poi in Italia non ci lasciamo mancare nulla, Berlusconi ha deciso, proprio prima di incontrare il segretario del Vaticano (si tratterebbe comunque di una coincidenza, i fondi vengono destinati entro il 30 novembre) di sbloccare 60 dei 144 milioni che lo Stato ha raccolto con la sua quota di 8 per mille e destinarli direttamente a parrocchie, monasteri ed enti cattolici. Per la precisione i 60 milioni andrebbero parametrati non sul totale dei 144 raccolti ma sui 107 che lo Stato avrebbe destinato alla ristrutturazione dei beni culturali e comunque sommati al miliardo e rotti di Euro del gettito destinato alla Chiesa Cattolica.Anche qui, in linea di massima non ci sarebbe nulla da eccepire, in fondo le chiese, le cattedrali, i monasteri sono gioielli del nostro patrimonio di cui tutti godiamo, o per amor dell'arte o perché indirettamente fonte di ricchezza.Magari si potrebbe obiettare sui soldi donati direttamente a qualche parrocchia o direttamente ad ordini conventuali che potranno gestirli secondo i loro fabbisogni.Magari ci si aspettava un po' di impegno in più per i monumenti non cattolici che crollano alle prime piogge, come Pompei , ma tant'è. E poi a Pompei ci sono pure degli affreschi osceni...ma ancora per poco, ancora per poco...(parola di Bondi).
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