Magazine Maternità

I bambini del futuro, i bambini del presente.

Da Jessi
nuoto bambini

Tentazioni

Ho la sensazione che spesso, come genitori, ci (pre)occupiamo di dare ai nostri figli tutto ciò che possa aiutarli a crescere. A crescere forti sicuri colti intelligenti plurilingui e chi più ne ha più ne metta.

Quando è nata la sorellina, però, mi sono resa conto più che mai che tutto questo non bastava. Che c’era un grande bisogno, per noi, di prenderci cura della bambina presente e non solo di quella futura.

Ho riscoperto così, tra le cose che facevamo, tra i libri che leggevamo, tutto quello che più si rivelava interessante per il momento. Per l’essere e non solo per il crescere.

Bibi fa nuoto da quando aveva quattro mesi, anche se non con continuità. Abbiamo cambiato città, piscina, insegnanti e metodi. Non importa: il suo punto di riferimento è l’acqua. Non hai mai avuto paura, anzi, ad un certo punto, ho dovuto cercare un modo per renderla consapevole dei pericoli senza toglierle la sensazione di fiducia e confidenza.

Dopo l’arrivo della sorellina, mi sono accorta di quanto fosse importante questa zona franca, per lei e per noi. Una zona senza peso, senza regole, senza domani. Un gioco libero, da inventarsi ogni volta. La sicurezza di saper fare qualcosa da grandi, “quasi” da sola. I tuffi, per beffarsi della forza di gravità.

Dopo l’arrivo della sorellina, in molti le dicevano cosa poteva e non poteva fare usando il vecchio adagio del “tu sei grande ora”. Una forma di “plagio” piuttosto tipica. Sono contenta che lei spesso rispondesse con forza di no, rivendicando, dall’alto dei suoi trenta mesi, che lei è ancora piccola. Salvo poi da sola gridare felice che lei poteva andare a giocare con “Franchecco, quello grande, perché anch’io sono grande, mamma!”

Sono contenta che trovi da sola, nelle cose che sa fare, negli amici con cui può giocare, la misura di quello che vuole e di quello che è. Sono fiduciosa che da qualche parte, piano piano, scoprirà anche le cose che vorrà essere.

 

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