I bambini sono armi di carne
i bambini hanno corpo approssimativo
nei bambini dio ha vergato l’emblema
ai bambini non spetta ferire
ai bambini non spetta ledere tenue
ai bambini non spetta incerto colpire
solo annientamento completo e persistente spetta loro
i bambini sono i miei denti
i bambini odiano i bambini
la calligrafia dei bambini dice come moriranno
i bambini masticano la corda e la catena
i bambini lavorano presso l’opificio
l’opificio necessita di materie prime
e di piccole dita di cui i bambini dispongono
i bambini fumano gitanes brunes
i bambini sono dentro le madri
i bambini sono angeli privi di milza e rimorso
i bambini pisciano ovunque
i bambini bevono latte e amianto
i bambini collezionano conchiglie e cadaveri di insetto
i bambini abitano le scatole craniche di bambino
i bambini digeriscono la vita
i bambini parassitano la civiltà
i bambini fanno inconsapevolmente avanguardia
e non c’è altro modo di farne
i bambini assemblano gameti
i bambini vomitano linguaggio
i bambini poiché i bambini
i bambini nonostante i bambini
i bambini allorquando i bambini
sono armi di carne.
Bambino = s.m. (f. -na) organismo biologico agito alternativamente da una di due pulsioni. La prima di queste consiste nel tornare a immergersi nel corpo della propria madre o di succedaneo. La seconda di queste consiste nel provocare l’annientamento di chiunque, all’infuori della propria madre, viva. Il bambino è per natura curioso. Egli esplora infatti la realtà, prossima a divenire mondo, alla ricerca di esseri viventi da assegnare a due distinti ambiti: madre e non-madre. Al primo ambito apparterrà colei nel corpo della quale il bambino tenterà di tornare a immergersi. Al secondo ambito apparterranno coloro l’annientamento dei quali il bambino tenterà di cagionare. Un giorno il bambino diverrà uomo. Allora il bambino continuerà con il corpo, la determinazione e le armi dell’uomo, a perseguire gli obiettivi del bambino che l’uomo conterrà.