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I Bassotti

Da Melagranata

I bassotti, le amiche, le donne.

 

I Bassotti

Donne che lavorano, che puliscono e accudiscono, donne che parlano, che si pettinano, donne che prendono l’autobus, che guidano veloci nel traffico, che si truccano al rosso di un semaforo.
Donne che sollevano tra le braccia un bimbo, quattro buste della spesa, il corpo stanco di un parente malato.
Donne che impastano, che tirano la sfoglia, che tritano un soffritto e ricamano un lenzuolo, che lavorano a maglia un golf soffice per la figlia adolescente, donne che inviano mail, che presiedono riunioni direttive, che sfrecciano in motorino, che si arrampicano in montagna.
Donne che si alzano all’alba, infornano biscotti e stirano grembiulini, che organizzano il lavoro d’ufficio e stilano liste della spesa. Donne che bevono vino rosso o brindano con spritz e bollicine, donne che si incontrano, si raccontano, si abbracciano, si sostengono.
Donne che ridono insieme, di influenze, storte alle caviglie e delle loro paure, dei chili di troppo e delle ansie che non le fanno dormire.
Donne che fanno lega, come un tempo, come sempre e condividono. Perché sanno, da sempre, condividere.
Donne che si vogliono bene, perché sono amiche: allora nelle cucine aperte sulle aie, sui giardini, sugli altri. Oggi anche così, sui social.
Donne che si vedono appena possono, che cercano occasioni per vedersi e ridere insieme e farsi coraggio e godere dei successi e delle iniziative delle altre.  Che sanno condividere l’esperienza di preparare un panettone, di crescere un figlio, di affrontare un problema.

Sono così grata alle donne della mia vita, mamma, sorella, figlie, amiche mie e delle mie figlie, colleghe di un tempo, con cui sono cresciuta, da cui ho imparato gesti, sorrisi, carezze e risate. Sono grata e fiera delle mie amiche “di internet”, incontrate prima sui Forum, sui blog, su Facebook e poi incontrate davvero e scelte davvero. Che fanno parte delle mie giornate, che saluto, ancora ad occhi semichiusi, al mattino, trovando sul cellulare le cento notifiche dei loro buongiorno, che accompagnano le mie giornate, a cui lascio la buona notte la sera, con tenerezza. Donne, che sanno essere un forte tessuto di energia, solidarietà e coraggio, di altruismo e dedizione.

Di Sabrina, conosciuta su un Forum anni fa, poi incontrata a Bordighera, novella Mary Poppins, che viaggia per l’Italia con camini in valigia vi ho già parlato qui: il suo blog è esempio di raffinatezza e memoria della tradizione.
Sua l’antica ricetta romagnola che vedete oggi, frutto dell’antica esperienza delle donne, che sapevano escogitare mille trucchi per allestire un pranzo nutriente con pochi ingredienti.
L’abbiamo preparata a più mani, quelle di un gruppo di altre donne che spesso si riunisce da me per cucinare, imparare, trascorrere una serata insieme. L’abbiamo voluta proporre in porzioni individuali, perché fa più “fèscion”, ma anche in una teglia unica sarà perfetta!
State all’erta: il prossimo post prenderà vita da questo, proponendovi una ricetta “bastarda”, che  unisce questo a un altro piatto della tradizione di Romagna, con un risultato sorprendente!

I bassotti

 

I Bassotti

 

Per la pasta:
gr. 400 di farina
4 uova

Per il condimento:
burro o olio evo
pangrattato
parmigiano
brodo di gallina

 

Preparare una normale sfoglia con la farina e le uova. Stenderla molto sottile e ricavarne dei tagliolini finissimi.
Imburrare una teglia da forno larga e bassa, spolverizzare il fondo con il pangrattato e sistemare un primo strato di tagliolini. Condire con fiocchi di burro e abbondante parmigiano reggiano. Proseguire con altri due strati di tagliolini e parmigiano. Bagnare infine con il brodo fino a metà dello spessore raggiunto. Mettere in forno caldo a 180°.
Controllare la cottura e aggiungere un po’ di brodo caldo se necessario.
Il piatto sarà pronto quando la superficie avrà fatto una crosticina dorata e il brodo sarà completamente assorbito.

 


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