I fatti di Roma del 15 ottobre, l’immenso corteo pacifico e l’azione degli incappucciati, impongono una riflessione importante su un movimento che in Italia deve ancora riuscire a trovare un’identità, o almeno comunicarla in maniera corretta.
Tutta la buona fede e l’energia di centinaia di migliaia di persone viene invece strumentalizzata da partiti politici, movimenti, opinionisti e, perchè no, dai media.
Nei giornali on-line italiani oramai non si contano le gallerie fotografiche sulla “Battaglia di Roma“: impegnandosi si trova veramente di tutto. Si dovrebbe però fare più attenzione a cosa e come si diffonde.
Perchè rappresentare la realtà per immagini non è spesso facile, un’immagine ha in sè un potenziale enorme. Un’immagine può indignare, scandalizzare, convincere o far piangere, rafforzare o indebolire decisioni.
È per questo che, snocciolando una galleria fotografica su Repubblica.it, sono saltato sulla sedia guardando una fotografia: vetrina rotta con calcio volante.
Rileggo bene il titolo della galleria: “Dagli indignati alla Tav: il blocco nero in azione. Le immagini degli scontri durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre e le mobilitazioni contro l’Alta Velocità in Val di Susa”. Il titolo potrebbe già trarre in inganno, tendendo a far combaciare i No Tav e gli Indignati con il famigerato blocco nero. Ma ecco la foto in questione:
I disturbi di 15 ottobre a Roma su una galleria di "Le inchieste di Repubblica.it"
Ma quella foto, quel calcio volante, appartiene ad un altro “evento” dell’anno, la devastazione di Londra, i famosi saccheggi, i riots. Cercatela anche voi, scrivete su google images “London Riots kick”: vi usciranno molte immagini, una delle quali, molto utilizzata, proprio quella del calcio volante contro una vetrina a Londra.
Un articolo del 10 Agosto su Fox: i saccheggi di Londra. Clicca per ingrandire.
Non credo che a mancare sia il materiale fotografico sulle violenze del 15 ottobre a Roma (se ne potrebbe riempire wikipedia) ma spero che dietro non ci sia nulla di fazioso. Questa foto non appartiene alla manifestazione degli indignados e messa là partecipa ad una ricostruzione non veritiera della realtà, offre una chiave di lettura non corretta. Attenzione, non che le violenze non ci siano state, ma accontentiamoci almeno solo di quelle, senza andare a ripescare scatti impressionanti nell’archivio fotografico, sotto la lettera R.
R come Roma, R come Riots.