I Bronzi di Riace come non li avete mai visti: le foto shock on-line
Creato il 03 agosto 2014 da Marianocervone
@marianocervone
Recentemente protagonisti di un documentario
di Alberto Angela, il cui studio è
sfociato nella pubblicazione di un saggio, i Bronzi di Riace sono senza dubbio il simbolo dell’Archeologia
Calabrese nel mondo, e la principale fonte di attrazione del Museo di Reggio
Calabria che li ospita.
Oggi i due guerrieri dell’Antica Grecia
ritornano protagonisti della cronaca non per un restauro, o una più degna
collocazione all’interno del museo, bensì perché sono stati gli “ignari”
protagonisti di uno shooting fotografico che li catapulta dall’archeologia all’arte
contemporanea. L’idea e il merito è di Gerald
Bruneau, fotografo e ex allievo di Andy
Wharol, il quale ha realizzato con le due statue degli scatti molto
particolari, addobbandole con degli accessori kitsch, come un boa fucsia, un
tanga leopardato e un velo da sposa.
Non è la prima volta che Bruneau riesce nell’impresa
di realizzare opere con pezzi iconici delle gallerie d’arte e musei: sua
infatti l’idea di avvolgere Paolina Bonaparte della Galleria Borghese di Roma in
un drappo rosso.
A fare scalpore non sono state soltanto le
immagini, pubblicate dal sito Dagospia
con tanto di backstage video, quanto il fatto che quegli scatti non erano stati
autorizzati dalla soprintendenza archeologica. A parlarne con l’ANSA la
soprintendente Simonetta Bonomi, che ha provato a ricostruire la vicenda: «risale
ai primi dello scorso mese di febbraio, quando la Regione ha organizzato una
kermesse di fotografi internazionali per promuovere i Bronzi all'estero. In
quella occasione c'era tanti fotografi, tra i quali Bruneau, per realizzare un
servizio per alcune testate tedesche ed inglesi. Mi mostrò la foto di Paolina
Borghese avvolta in un drappo rosso e la trovai bellissima. Quindi mi propose
di fare uno scatto ad una statua con alle spalle un tulle bianco. Avendo visto
la foto di Paolina e conoscendolo come un ottimo fotografo, gli dissi di sì.
Infatti mi fece vedere uno scatto con la statua A con dietro il tulle bianco ed
era molto bella. Poi, a mia insaputa, ha scattato le altre immagini, che sono
terribili. Quando i custodi se ne sono accorti sono intervenuti e lo hanno
bloccato, ma evidentemente era già riuscito a fare alcuni scatti».
Immediate le polemiche sulla sicurezza delle
due preziose opere risalenti al V secolo a.C., alle quali la Bonomo risponde: «Spostare
i Bronzi di Riace li espone a rischi di danneggiamenti e di perdita. E' un dato
di fatto. E comunque nessuno ha fatto richiesta per averli» e sugli scatti
trapelati in rete dice: «È curioso che vengano fuori proprio nei giorni in cui
c'è la solita polemica sull'eventuale trasferimento dei Bronzi in altri musei.
Sembra quasi una cosa orchestrata».
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