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I cinque scrittori horror che preferisco (e rispettivi libri…)

Creato il 09 gennaio 2012 da Narratore @Narratore74

Da che ho memoria, l'horror è sempre stato un caposaldo delle mie letture. Insieme a tutte le sue sfaccettature, mi ha accompagnato fino ad oggi con ore di paura, morte, sangue e mostri, e pare non si sia ancora dato per vinto e intenda portare avanti la sua campagna per tanto, tanto tempo. Di scrittori horror ce ne sono a pacchi, alcuni meglio altri peggio, ed elencarli tutti sarebbe lungo (e in verità, non vedo a cosa potrebbe servire). Quindi ho deciso di stilare una micro classifica personale, attribuendo ad ogni artista l'opera che, secondo me, rappresenta meglio il suo operato. Non si tratta di autori nuovi o recenti, questo perché forse il crescere con certi capisaldi ha plasmato i miei gusti in maniera indelebile. Difficilmente trovo qualcosa di nuovo che eguaglia in emozioni ciò che ho letto da più giovane. Ok, si comincia. Tenetevi forte, la paura sta arrivando e viene per voi...
I cinque scrittori horror che preferisco (e rispettivi libri…) 5° - Edgar Allan Poe - Il gatto nero - Ok, in molti avranno da ridire per questa posizione. E va bene, schiaffatemi su un rogo e accendete la pira della vergogna! Però in mia difesa voglio spiegare che la quinta posizione, per questo autore, è dettata solo dal fatto che  la sua scrittura è troppo "antica" per i miei gusti e, pur avendo apprezzato molti dei suoi racconti, fatico ancora a leggerne più di un paio per volta, dovendo staccare e fare delle lunghe pause per assimilare il tutto. Forse sta proprio qui la forza delle sue storie:difficili, a volte vere e proprie metafore della paura stessa, che necessitano di tempo per essere metabolizzate. Il gatto nero è quello che ho apprezzato di più, complice forse la mia naturale passione per le razze feline. Ho rabbrividito nella sequenza finale, arrivando a udire io stesso i lamenti dei gatti dietro la parete… Un ultimo appunto su Poe: lo preferisco a Lovecraft solo per un motivo, le sue storie, seppur difficili, non sono nemmeno paragonabili alle visioni disegnate dal genio di Providence, che merita un posto tutto suo in un genere che ancora non è stato coniato.
I cinque scrittori horror che preferisco (e rispettivi libri…) 4° - Peter Straub - Patto di sangue Straub è uno scrittore strano: di lui ho letto molto ma non tutto, e  i suoi libri provocano sempre sensazioni molto particolari. A volte mi verrebbe da gridare per l'euforia, altre invece risultano talmente scontate che viene da chiedersi se davvero si è capito tutto della storia. Però a salvarlo c'è il suo stile lucido e ricercato, che non risulta mai banale e riesce a coinvolgere anche dove non arriva la trama. Patto di sangue è una ghost stories delle più classiche: un ragazzo e una ragazza, due adolescenti che giurano di rincontrarsi dopo molti anni nello stesso posto in cui la loro amicizia era sbocciata. Poi lei muore, lasciando un vuoto incolmabile  e portando il ragazzo a voler comunque mantenere quella promessa fatta in gioventù. Bello, carico di sentimento, forse non è proprio una storia di paura ma cattura l'attenzione e si fa ricordare.
I cinque scrittori horror che preferisco (e rispettivi libri…) 3° - Dean R. Koontz - Mezzanotte Questo autore negli ultimi anni mi ha un po’ deluso, passando dal genere fantastico a libri più improntati sul thriller o lo psicologico. Non che la sua bravura non si veda ancora ma, lasciatemelo dire, un tempo lo preferivo assai. Quando l'ho conosciuto pubblicava titoli del calibro di Generazione Proteus, Incubi, Intensity e il fantastico Strangers (che non è entrato in questa classifica per il solo fatto che non lo reputo un horror puro, ma che rimane un fantastico libro che andrebbe letto almeno una volta nella vita), libri che hanno lasciato il segno nella mia anima avida di mostri e che mai verranno dimenticati. Spesso paragonato a King come stile di scrittura, risulta però differente sotto il piano delle storie: nei suoi scritti, i personaggi non sono eroi, anzi, spesso finiscono male o ne escono devastati nel fisico e nell'animo, e solo in rari casi si assiste alla vittoria schiacciante del bene contro il male. Mezzanotte è quello che rappresenta meglio questa peculiarità. Un paese in cui di notte, per l'appunto a mezzanotte, accadono fatti strani e inspiegabili. Animali uccisi pare da bestie feroci, strane sparizioni e un indagine che porterà solo a scoprire l'inevitabile. Strutturato come una sorte di film ad episodi, è diviso in quattro racconti separati che solo durante la lettura si uniscono fino a formare un arco narrativo unico e solido.
I cinque scrittori horror che preferisco (e rispettivi libri…) 2° - Clive Barker - Infernalia Barker è sanguinario, spietato, duro come l'acciaio e impietoso come un carnefice. Nelle sue storie i buoni non vincono mai, o quasi, ritrovandosi spesso in situazioni surreali e a dir poco infernali. È uno scrittore che non lascia scampo, nemmeno al lettore, frustandolo con un liguaggio forbito, arzigogolato e complesso. Si fa beffe della bontà e dell'amore, arrivando a rigirare i sentimenti fino a tramutarli nel peggiore degli incubi, a volte con una crudezza rivoltante. Scegliere un libro solo è dura, anche perché da perfetto artista eclettico che è, non si è mai fossilizzato su un solo stile di scrittura, mutando e plasmandosi come le stesse creature da lui inventate. Infernalia è il primo dei suoi Libri di sangue, brevi antologie di racconti da cui dobbiamo la nascita, fra gli altri, di quel capolavoro che risponde al nome di Hellraiser, unico motivo per cui l'ho designato come portavoce del suo autore. Ma i suoi successi non si fermano qui. Un altro libro che ho adorato è Galileé, lungo viaggio nella guerra ancestrale fra due potenti famiglie, combattuta a suon di maledizioni e incantesimi. Ora è qualche anno che non pubblica più nulla, pausa che mi auguro termini presto.
I cinque scrittori horror che preferisco (e rispettivi libri…) 1° - Stephen King - IT E che si svuotino le acque e piovano insulti! So che il Maestro non è uno dei più amati autori, soprattutto ultimamente, ma lo adoro, sono cresciuto con lui, mi ha preso per mano e mi ha fatto conoscere un genere che in altra maniera forse non avrei adorato come invece è accaduto. E It, a mio parere, è il titolo che meglio descrive queste sensazioni. C'è tutto: la paura, i mostri, la lotta fra bene e male (un elemento tipico e ricorrente nelle storie kinghiane), la fanciullezza e la distruzione di essa. C'è amicizia, passione, odio e amore. Insomma, davvero devo starvi a dire quanto merita di essere letto? Spero di no...

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