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I cinque soggetti che non vorreste mai conoscere su facebook

Creato il 03 gennaio 2014 da Narratore @Narratore74

facebook-cryFacebook è ormai entrato nella vita quotidiana di buona parte degli abitanti di questo piccolo pianeta. Al suo interno potete trovarci di tutto, dalle cose serie alle cavolate più insensate.
Non fa strano, al giorno d’oggi, che il famoso social network sia utilizzato per le cose più disparate. Dal promuovere la propria attività al postare immagini divertenti. Tutto finisce al suo interno, un enorme massa che fagocita tutto e non perde occasione per ricordarci compleanni, ricorrenze o eventi di qualsiasi genere.
E così come gli usi sono i più disparati, anche le persone che si possono conoscere fra le sue maglie sono di ogni genere, razza o nazionalità.
Vediamo quali sono, a mio parere, i cinque peggiori stereotipi in cui è possibile imbattersi.
Ovviamente il tutto è fatto in tono scherzoso e senza alcun riferimento a persone realmente esistenti (ma tanto so che ci sarà chi non lo capirà, quindi…)

Il messaggiatore privato
Non commenta i vostri stati, non clicca “mi piace” nemmeno se lo pagate ne tantomeno tagga qualcuno nelle sue immagini. Anche perché di immagini, lui, non ne posta.
Ma attenzione a rispondere ai messaggi privati che vi invia, basta un semplice accenno e il vortice della chat vi risucchierà senza possibilità di scampo.
Soluzione: troncare, di netto, facendo finta che la vostra casa sta andando a fuoco!

chat

L’uomo protesta
Per lui tutto è utile per creare una protesta, una raccolta firme o veri e propri movimenti contro questo o quello.
I suoi aggiornamenti di stato sono sempre rivolti a qualcuno di preciso, che però cambia di giorno in giorno. Oggi lo Stato, domani la lotta contro lo sterminio delle farfalle in Amazzonia. Per lui non esiste protesta impossibile o battaglia che non valga la pena combattere.
Soluzione: fingersi contrari, qualsiasi cosa vi dica. Dopo le prime volte vedrete che abbandonerà, magari iniziando una protesta proprio contro di voi!

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Lo spammatore di cuccioli pucciosi
A chi non piacciono i cuccioli? Gattini, cani, ma anche altri animali. Via, lo sappiamo, gli animaletti fanno tenerezza… le prime volte.
Ma dopo essere arrivati alla millesima foto di gattini cucciolosi, iniziate a sentire quel piccolo bruciore alla bocca dello stomaco. Quella smielosità che si trasforma in odio atavico verso qualsiasi animale che non mostri denti o fauci grondanti bava.
Soluzione: pubblicate una bella foto di una pelliccia. Vi libererete di lui, seppur con molta probabilità anche in questo caso vi sarete fatti un nemico!

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Il videogiocatore incallito
Ha giocato tutti i giochi su Facebook, passa le ore seminando, conquistando o giocando con le caramelle. E fin qui non ci sarebbe nulla di male.
Se non fosse che da lui vi arrivano tonnellate di notifiche, richieste, inviti, per qualsiasi applicazione conosciuta e non.
Non serve dirgli che voi non giocate, inutile disattivare le notifiche, lui riuscirà sempre a evitare il blocco e a farvi arrivare qualcuna delle sue richieste.
Soluzione: mi dispiace, non esiste. Unico rimedio è far finta di nulla e ignorare… almeno fino a quando il suo martellamento non vi farà crollare nel suo stesso baratro!

Giochi-Facebook

Il citazionista
Frasi famose, parole dette da quello o l’altro personaggio. Lui non ha un suo modo di esprimersi, prende in prestito quello degli altri.
Sulla sua scrivania, probabilmente, è presente una copia dell’enciclopedia delle citazioni (fidatevi, esiste) e non perde occasione per consultarla e sfornare la frase giusta ad ogni occasione.
Poco importa se gli ponete una domanda, se cercate di stimolare la sua personalità. Le sue citazioni vinceranno sempre.
E quando non le usa per commentare, vi pubblica una bella immagine con una delle sue massime preferite.
Soluzione: non chiedete spiegazioni, troppo pericoloso. Lasciate invece correre e vedrete che dopo un po’ non ci farete più caso!

citazioni improbabili gatto nero

Ricordandovi che tutto questo è in assoluto tono goliardico, mi auguro di avervi strappato una risata, che di sti tempi fa proprio bene.


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