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I ciucci e noi

Da Contofinoa3
Francesco è nato a dicembre... Sino ai sette mesi abbondanti ha sofferto di reflusso quindi la mia vita è stata discretamente un incubo: pianti inconsolabili, incomprensibili, soprattutto per una mamma alle prime armi (e senza un passato da baby sitter). Le passeggiate fuori, assolutamente indispensabili: speravo di sedere su qualche panchina dei giardinetti a leggere ma niente; appena fermi, il pianto ricominciava. Ho sperimentato di tutto: musiche, movimenti, orari vari (uscivo a spasso anche alle 22.00... nel mentre aspettavo Danilo a cui gentilmente avevano appioppato orario serale)... e ciucci di forme diverse. Nulla!  Il ciuccio non era per lui... Mentre lo sono state le dita di mezzo (anulare e medio) che tanti problemi ci hanno, nel tempo, dato (palato - denti - deglutizione - posizione della lingua - fonazione). I tre, gli "altri", hanno trascorso cinque settimane in incubatrice; da questa esperienza abbiamo imparato molto. La prima cosa è gestire il cuore che si strazia di pena... Ma questo è altro, non andiamo fuori tema... Si impara anche a gestire il ciuccio (obbligatorio, in pratica...). I bimbi prematuri sono così piccoli da non riuscire a reggere il peso del ciuccio; lo si lega con delle fasce. A casa, per tenete il ciuccio accostato al viso, per mesi abbiamo usato delle stoffe bianche, leggere.
Erano tutte siglate e non venivano mescolate; a ognuno la sua... tentativo vano per isolare i virus.
Ne avevano un numero spropositato (ora le uso per spolverare :)) A pensarci bene, mi sembrano abitudini fuori dal mondo...
Allora era normalissima quotidianità. Nel tempo, i turulli hanno sperimentato ciucci differenti; da quelli in superofferta, a quelli ultra mega innovativi e in promozione, a quelli a ciliegina, a quelli tutti in lattice, per passare a quelli schiacciati e anatomici sino ad arrivare a quelli che non si deteriorano mai... Scatole di ciucci... e ad un certo punto, ognuno a trovato il "suo". Tre bambini e tre forme differenti.
Guai, guai a mescolare. In rari casi, la pena e l'amore hanno consentito prestiti di emergenza. Franci avanti con le sue dita e i tre avanti con i ciucci; chi uno in bocca e due nelle mani, chi uno e basta, chi due in totale... Durante l'estate, qualche tentativo di inculcare nelle teste la rinuncia. Franci è ben cosciente (tra logopedista e dentista che gli fanno il mazzo...) del divieto. Gli altri tre iniziano nel tempo un distacco graduale; all'asilo nido si portava il ciuccio sino all'armadietto e li si depositava (tranne che in casi rari). Venivano ripresi per la nanna. Alla scuola materna, il ciuccio risiedeva direttamente nella sacca con la copertina... Al secondo anno, è stato tolto anche di li... ma appena fuori, non si desiderava altro che arrivare a casa per rubarli di nascosto in camera. Da ottobre abbiamo iniziato a dire che li avremmo lasciati a Babbo Natale; il quale, volendo molto bene ai bambini, avrebbe premiato tutta la nostra casa con regali aggiuntivi. Io non ci posso ancora credere!  Dal 25 mattino, non hanno più chiesto nulla... neanche come fare a protestare con Babbo Natale o supplicare una eventuale restituzione...
Grazie Babbo Natale :)
I CIUCCI E NOI


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