Abbiamo cercato sul web il termine paura e abbiamo trovato varie definizioni di essa.
Affianco alle definizioni che diversi esperti hanno dato al termine paura, c’erano le varie e spontanee reazioni che si hanno quando si ha paura di qualcosa.
Tra queste spuntava in primissima posizione l’attacco.
Perché parliamo di questo? Nel nostro blog e crediamo in generale in qualsiasi spazio “scomodo” che risvegli le coscienze e faccia sentire qualcuno forse in difetto, accadono da un po’ di tempo a questa parte degli attacchi continui.
Ci hanno clonate ben tre volte.
Hanno aperto pagine facebook che non appartengono a noi con post falsi e veicolati.
Qualcuno ha anche ben pensato di aprire blog –con scarsi risultati e visualizzazioni- per infangarci e perseguitarci.
Hanno riportato i nostri pezzi e i commenti dei lettori, un po’ ovunque per ridicolizzarli, insultarli e darne un significato totalmente falsificato, deforme ed opposto a quello che noi intendevamo dire. Non siamo state fraintese, siamo state sabotate.
Sulla nostra pagina facebook non si contano i continui commenti persecutori e offensivi ricevuti da parte di singoli che poi non sono tali ma membri nascosti dietro a nomignoli, false identità e molteplici subdole organizzazioni.
Ma non è tutto qui. Ieri mattina forse è accaduto il peggio.
Un soggetto ha rilasciato nel nostro blog all’ultimo pezzo sulla tv italiana, questo commento:
“ Robe-da-matti,quante-balle-che-raccontate,state-per-estinguervi.Mai-lette-tante-cazzate-in-un-solo-post,ma-siete-tutti-ciechi-o-deficienti?Finchè-continuerete-propagandare-dati-a-senso-unico-non-vi-evolverete-e-rimarrete-le-povere-miserabili-ridotte-a-vendervi-per-2€,solo-degli-ignoranti-possono-credere-a-quello-che-c’è-scritto-su-questo-post-falso-arrogante-misandrico-in-malafede.Vatti-a-leggere-i-dati-istat-e-fatti-una-cultura-va.Soprattutto-studia-di-più “.
Ci vendiamo per due euro? Già questo sarebbe denunciabile, in pratica ci da’ delle prostitute. Si chiama ingiuria, vilipendio, per chi non lo sapesse.
Se le ignoranti siamo noi, benissimo, mettiamo che sia così. Ma allora perché sei tu, caro lettore, che scrivi alternando le parole con trattini da seconda elementare e ti rivolgi prima ad una collettività poi ad un singolo senza rispettare basilari concordanze singolare o plurale? A chi ti stai rivolgendo?
Ma non finisce qui ecco cosa ci ha mandato dopo poco tempo:
Vedo-che-non-postate-gli-articoli-che-vi-ho-mandato…vergognatevi,comunque-cercherò-di-farvi-chiudere-presto,una-querela-per-apologia-di-reato-sta-già-partendo.
Questo è un blog personale non una testata giornalistica, possiamo fare quello che vogliamo nel rispetto degli altri ovviamente, tra queste cose anche non far passare commenti deliranti di un soggetto che forse non aveva nulla da fare ieri mattina e ha ben pensato di gettare un po’ di fango sul nostro lavoro.
Altra cosa vorremmo comunicare al soggetto -che prima ci suggeriva di studiare di più- che l’apologia del reato avviene se qualcuno inneggia al fascismo o al nazismo, e non ci risulta proprio che in questo blog ci siano questo genere di contenuti, anzi. Il reato di cui ci accusa il caro amico dal tempo libero in esubero è ciò contro cui lottiamo pacificamente dalle pagine di questo blog. Gli suggeriamo quindi di impiegare il suo tempo a studiare e informarsi.
Ma il caro soggetto, ieri mattina proprio non aveva nulla da fare, così dopo pochissimi minuti –precisamente quattro- ci lascia quest’altro messaggio:
“o-posti-i-link-che-ti-ho-mandato-oppure-segnalo-il-sito-alla-polizia-postale,decidi-tu” .
Caspita che persona democratica!
Bene, ora è tornato a parlare al singolare. Cosa vorrebbe segnalare alla polizia postale?
Forse rendendosi conto da solo che la cazzata dell’apologia del reato era troppo grossa ha buttato una minaccia così vaga!? Ha per caso visto contenuti porno in questo blog? Beh no anzi ci battiamo anche per questo e per l’abolizione dell’uso del corpo femminile.
Ha per caso visto contenuti pedopornografici? Ma men che meno visto che portiamo avanti una campagna chiamata “Libera infanzia” proprio per liberare e proteggere i bambini dalla pedofilia, dalla precoce sessualizzazione e uso del loro corpo. Quindi a cosa vorrà fare la denuncia questo soggetto?
Forse questo soggetto non sa che con questi messaggi lasciati l’unico perseguibile di denuncia per calunnia, offese e cyberstalking sarebbe solo e soltanto lui.
E forse il soggetto non sa- oltre ad essere poco furbo- che oggi come oggi lasciando commenti (pieni di minacce, calunnie e insulti) in un blog si può risalire in pochissimo tempo alla persona che li ha lasciati.
Questa sua reazione come quella di molti altri che fino ad oggi hanno cercato di intimorirci a noi non spaventano per niente.
Gli unici ad avere paura dei contenuti di questo blog democratico sono loro che cercano di spaventarci con attacchi meschini e codardi. Per giunta visto che loro ci tengono così tanto a precisare la loro mascolinità e il loro essere maschio-etero, con questo comportamento subdolo non si addice molto.
Un vero uomo se non è d’accordo con il contenuto di un post o di un sito, esprime la sua in modo pacato e non offensivo, o semplicemente non lo segue più perché opposto ai suoi ideali, non sparla in rete riportando a destra e a manca contenuti veicolandoli a suo piacimento. Il disaccordo motivato nel rispetto della collettività è ben accolto da noi, l’offesa e la propaganda che istiga a violenze e discriminazioni no.
Un vero uomo non minaccia nascondendo la faccia, anzi un vero uomo non minaccia. E noi di uomini veri ne conosciamo tanti, alcuni di loro vengono pesantemente perseguitati per la loro attività anti-discriminazione. Questi uomini sono accanto a noi nel lavoro che portiamo avanti per innalzare il livello di consapevolezza.
Vorremo quindi dirvi molto chiaramente: a noi non fate paura. La paura a quanto pare l’avete solo voi, forse perché c’è qualcosa nei nostri contenuti che vi smuove un po’ la coscienza e non vi fa trovare a posto con essa.
Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola, diceva Paolo Borsellino. Un uomo vero.
Noi non ne abbiamo e se volete continuare fate pure, noi di certo non ci fermeremo!
P.s. A questo pezzo vorremmo aggiungere un paio di accortezze che chiediamo a voi lettori- soprattutto quelli assidui che hanno seguito e sanno degli attacchi che riceviamo e da chi- di non fare riferimenti a queste persone né in modo sottointeso né con nomi e cognomi, vogliono questo, vogliono che parliamo di loro e soprattutto non linkate i loro pezzi e i loro contenuti, da noi non avranno visualizzazioni e soprattutto interesse. A noi interessa altro, a noi interessa un altro genere di comunicazione, una comunicazione nel rispetto delle differenze, delle diversità e nel rispetto di tutti coloro che vengono discriminati.
Mary, Giulia, Faby, Pina e Giovanna.