I Corpi Estranei narra le vicende di Antonio e del suo figlio Filippo, malato di cancro al cervello ad appena pochi mesi dalla nascita e della loro esperienza in un ospedale di Milano. Filippo rimarrà spesso da solo mentre il figlio viene operato, trovandosi a contatto con un dolore e una solitudine quasi insormontabile, che solo grazie alle persone che incontra riuscirà a superare.
Filippo Timi interpreta magistralmente il protagonista, un burbero e razzista umbro ma anche e sopratutto un amorevole padre, sorreggendo da solo il peso dell'intero film e di una sceneggiatura, opera della moglie del regista, Giuditta Tarantelli,, non proprio riuscita. Se infatti il personaggio principale è ben caratterizzato e credibile, i restanti personaggi sono alquanto piatti e poco incisivi. Molti poi sono i momenti nei quali la storia procede in modo molto lento, forse intenzionalmente per avvicinare lo spettatore all'apatia e alla sofferenza del protagonista, ma che finiscono inevitabilmente per annoiare. Mirko Lucatelli, regista nel 2008 di Il Primo Giorno D'Inverno, pone intelligentemente la macchina da presa, quasi sempre a spalla, vicinissima al protagonista, quasi attaccata; il corpo “estraneo”, segnato dal dolore e dalla solitudine, viene avvertito quasi fisicamente dallo spettatore, creando un empatia unica. Il regista poi “congela” certi momenti, realizzando delle lunghe riprese senza dialogo dei personaggi fermi ad attendere. Un interessante modo di rappresentare materialmente
la passività forzata a cui sono destinati i protagonisti, ma che viene usata eccessivamente e, come per la sceneggiatura, finisce per annoiare piuttosto che enfatizzare la storia.I Corpi Estranei è quindi un film che funziona solo nella recitazione onesta e toccante di Filippo Timi e in alcune scelte registiche interessanti. Nel complesso, purtroppo, ci si annoia durante la visione del film e i buoni propositi del film finiscono per essere annullati.
Peccato.
Jacopo Mascolini
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