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I dati del declino italiano

Creato il 28 marzo 2013 da Sviluppofelice @sviluppofelice

di Cosimo Perrotta

declino-italia

Da Il libro dell’anno, 2012, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Treccani, Roma, 2012 (Dati comparativi, pp. 459-497). I dati dove non è riportato l’anno si riferiscono al 2011:

Pochi dati semipositivi

  • L’Italia è l’ottavo paese esportatore nel mondo (2009-10).
  • Nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tra i paesi UE, l’Italia è al 10° posto, prima di Germania, Francia, Gran Bretagna e Olanda, ma dopo Portogallo e Romania.
  • Imprese che utilizzano internet per interagire con la P.A.: Italia 84%; più di Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna (ma è dietro a questi paesi come spesa per R&S: ricerca e sviluppo).
  • Per il Pil pro-capite, l’Italia è al 9° posto dei G20 (che non sono i venti paesi più ricchi al mondo), ma è al 12° posto fra i paesi UE.

Molti dati negativi

  • L’Italia ha il maggior numero di siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità:  47 su 936 (da qui deriva la ripetutissima favola secondo cui noi avremmo il 47% delle bellezze mondiali). Ma nella classifica del turismo perdiamo sempre più posti. Tra i 10 musei più visitati al mondo non ce n’è uno italiano (a parte i Musei vaticani). Il Louvre (il primo) ha quasi 9 milioni di visitatori, gli Uffizi ne hanno quasi un milione e 750mila, molto meno di Taipei e Seoul.
  • Indice di sviluppo umano: l’Italia è al 24° posto.
  • Paesi col maggior grado di benessere: prima è la Danimarca  (il 74% della sua popolazione ha un alto grado di benessere); l’Italia è 23ma, dopo i paesi sviluppati e dopo Brasile, Costa Rica, Panama, Irlanda, Argentina, ecc.
  • Indice di diffusione della democrazia: l’Italia è 31ma, fra le “democrazie imperfette”.
  • Presenza femminile nel Parlamento europeo: l’Italia è al 24° posto su 27 paesi (2012).
  • Indice di libertà di stampa: l’Italia è al 70° posto, cioè tra i “paesi parzialmente liberi” (2012).
  • Diffusione dei quotidiani venduti: l’Italia è 49ma (113 per mille abitanti; dati 2010).
  • Indice di corruzione percepita: l’Italia è al 69° posto, dopo Arabia Saudita, Turchia, Cuba, Sud Africa.
  • Percentuale di utenti internet sulla popolazione: Italia 53,7, dopo tutti i paesi sviluppati e dopo Slovacchia ed Emirati Arabi Uniti (2010).
  • Larghezza della banda per internet (kb/s per utente): l’Italia è 33ma, dopo Portogallo, Puerto Rico, Bulgaria, ecc.
  • Fra le migliori 100 università del mondo non ce n’è una italiana (2012).
  • Percentuale del PIL speso in ricerca: Israele (il primo) 4,27, … Corea del Sud 3,36, … Francia 2,23, … Italia 1,27 (2009).
  • Spesa per l’istruzione in percentuale del Pil: Danimarca 7,8 … Svezia 6,6 … Italia 4,5 (2012).
  • Spesa per la salute (percentuale del Pil): Messico 13,8 … Portogallo 11,3 … Austria 11, Bosnia 10,9 … Italia 5,1 (2009).
  • Tasso di crescita del Pil in Italia: negli ultimi 10 anni non ha mai superato il 2%. Nel 2003 era 0; nel 2008-09 ha sfiorato il -6%; nel 2012 è stato intorno al -2, mentre nell’UE è stato di ca. il 2%.
  • Tutti gli indici della produzione industriale in Italia nel 2012 sono stati al di sotto di quelli del 2005.
  • Indice globale di competitività: l’Italia è al 40° posto (2012), dopo Kazakistan, India, Messico, ecc.
  • Nel 2012 l’Italia ha avuto un reddito medio di 1.410 euro al mese, la media UE era di 1.904, in Germania era 2.580. Ma il costo della vita in Italia è stato quasi uguale alla media UE (39,4 contro 39,7). Dunque l’impatto del costo della vita sul reddito in Italia è stato il più alto fra i paesi UE con reddito maggiore (83,8 % contro la media UE del 68%).

Da ISTAT BES 2013 (indice di Benessere Equo e Sostenibile), on-line.

Sezione Benessere economico, pp. 95-99:

  • Nel 2010 l’indice di disuguaglianza dei redditi in Italia è il più alto – dopo la Gran Bretagna – dei paesi europei più sviluppati.
  • La concentrazione di ricchezze a favore dei ceti più ricchi è in costante ascesa dal 2004 (2010).
  • Nella percentuale di poveri, l’Italia è superata solo, in Europa, da Lituania, Grecia, Spagna, Romania e Bulgaria (2010)

Sezione Istruzione e formazione, pp. 41-43:

  • La popolazione di 25-64 anni con diploma di scuola media superiore è in Italia il 56%, nell’UE la media è di 73,4%. Quella di 30-34 anni con titolo universitario, è in Italia il 20,3%, nell’UE la media è di 34,6%.
  • Dall’indagine PISA (2009): la competenza alfabetica degli studenti italiani di 15 anni raggiungeva 486 punti; la media OCSE era 496.

Da la Repubblica del 13-3-2013 (Rampini, p. 31)

  • A Mountain View (Silicon Valley), all’Italian Innovation Day (dove tra l’altro è stato celebrato l’inventore italiano del primo microchip, per Intel, Federico Faggin) è stata presentata una ricerca da cui risulta che le imprese italiane “start-up” (giovani imprese basate sull’innovazione) che sono emigrate all’estero – la maggior parte nella Silicon Valley –  solo nell’ultimo anno sono aumentate del 20%. La causa è attribuita all’ambiente di arrivo favorevole, sia per la rete di contatti con la ricerca universitaria e con le altre imprese simili sia per la qualità normativa, burocratica e legale.

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