La cosa che maggiormente stupisce nella situazione attuale è che ancora oggi qualcuno si dimostri sorpreso della crisi dei conti degli Stati e della loro difficoltà a ripagare i debiti esteri. Infatti, di insolvenze, ossia di situazioni in cui uno Stato smette di pagare i suoi debiti, sembra ne sia piena la storia economica, sono eventi che si sono sempre verificati, soprattutto in conseguenza delle crisi finanziarie. Per cui l’eventuale default della Grecia (o Portogallo o Spagna) non è da considerare un evento straordinario di cui stupirsi e spaventarsi.
I default degli Stati hanno peraltro un andamento ciclico che spesso coincide con le grandi crisi finanziarie, le guerre o la disponibilità o meno di materie prime. La prima crisi finanziaria di uno Stato di cui si abbia notizia si verificò addiritura nel quarto secolo avanti Cristo, nella fiorente
Magna Grecia. Sembra che dal 1800 ad oggi il primato mondiale degli anni trascorsi, sommando default e periodi di riscadenziamento (la classifica si basa sugli anni in cui un Paese è stato in serie difficoltà, non potendo pagare i debiti esteri, o comunque sotto osservazione e con le condizioni di debito riviste per consentirgli di farvi fronte), spetta all’Honduras con 64 anni, seguito dall’Ecuador con 58 anni. Alla Grecia spetta il terzo posto mondiale assoluto con 50,6 anni trascorsi in regime controllato, con 5 default e trattative sui debiti. Nella classifica non si tiene conto dei 69 anni della Russia sovietica (dal 1918 quando Lenin ripudiò il debito degli zar), posti in una categoria a parte.
L’Italia vanta un primato di soli 3,4 anni e un solo episodio, negli anni della Grande Depressione, legato alla trattativa collettiva euro-americana sui debiti europei della prima guerra mondiale e periodo immediatamente successivo.
Solo Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Norvegia, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, fra i maggiori Stati di tutti i continenti, non presentano, nei 210 anni di storia esaminata, default e periodi di riscadenziamento delle finanze statali.
Peraltro, restringendo il periodo di tempo considerato, tra il 1970 e il 2007 si contano 63 casi di default statali, ma tutte ai margini degli “imperi” (anche la Grecia è periferia, e tuttavia sta dentro l’area dell’euro), mentre negli ultimi 11 anni si sono registrati 12 casi di insolvenza di Stati sui propri debiti in valuta estera (tre volte l’Indonesia, poi Argentina, Russia, Pakistan, Paraguay, Uruguay, Venezuela, Repubblica Domenicana, Seychelles, Ecuador).