I dieci migliori abbinamenti con il Barolo Chinato suggeriti da grandi sommelier del calibro di Luca Gardini, Alberto Piras, Giovanni Sinesi e Roberto Stroppiana!
Bere da solo del Barolo Chinato è un momento emozionante, ma abbinarlo a precise vivande è una sfida sempre aperta e suggestiva.
Il gusto piacevolmente dolce-amaro del Barolo Chinato, la ricchezza aromatica delle spezie e il suo corpo avvolgente hanno stimolato la fantasia di quattro illustri sommelier, e le sorprese non sono mancate.
Vediamo dunque i dieci migliori abbinamenti culinari che sono usciti dalle loro menti.
L’accostamento più canonico è quello con i dolci, in particolare con il cioccolato fondente. Vediamo perché:
- Cioccolato fondente 60-80% di cacao minimo (consigliato dal sommelier Roberto Stroppiana, è l’accoppiamento più utilizzato nelle degustazioni, poiché il contrasto dolce-amaro-speziato straripa in entrambi gli ingredienti).
I dolci più casalinghi e tradizionali sono altresì perfetti per il Barolo Chinato:
- Dolci a base di mandorle (anche in questo caso, sotto dettatura di Alberto Piras, la ruvidezza amarognola delle mandorle e la sua pastosità vengono amalgamate all’impeto alcolico e dolciastro del Barolo Chinato).
- Torta della Nonna alle noci (sempre grazie ad Alberto Piras si può far interagire le caratteristiche della frutta secca con il calore inferto dal vino alla cavità orale, dando uno sposalizio dai connotati molto piemontesi).
- Castagnaccio caldo (Giovanni Sinesi consiglia tale abbinamento per sollevare emozioni autunnali in tutti i sensi; come il Barolo Chinato, anche le castagne hanno in sé il connubio dolce-amaro e le sensazioni tanniche proprie del vino).
- Torta alle pere e cioccolato (seguendo la stessa linea gustativa, quella indirizzata ai dolci, il sommelier Luca Gardini consiglia questo accostamento per riassumere il zuccherino-tannico del cioccolato alla ruvidezza e granulosità della pera, sapientemente “lavorati” dall’alcol del vino).
Anche la frutta da sola può essere un ottima vivanda associabile al Barolo Chinato:
- Pere cotte alle spezie (sempre Luca Gardini suggerisce questo piatto, considerando in primis l’aromaticità delle spezie , cannella e noce moscata: esse si specchiano perfettamente nel sapore altrettanto speziato del vino).
Dalla consuetudine passiamo ad abbinamenti un po’ più sofisticati. I formaggi, ad esempio, possono offrire proprietà organolettiche davvero sorprendenti e, in alcuni casi, facilmente riconducibili al Barolo Chinato:
- Formaggi stagionati non erborinati (Alberto Piras sfugge le regole classiche e sfida il gusto: i formaggi stagionati presentano anch’essi quel carattere amaro, ruvido e a volte tannico che andranno a essere sgrassati dal vino).
A questo punto è giunto il momento di parlare di carne. Il Barolo chinato e due piatti a base di grasse proteine animali, dal sapore inconfondibile:
- Lepre in dolceforte (su consiglio di Luca Gardini, questo piatto della tradizione toscana trecentesca risulta dolce e tannico per il cioccolato fondente, amaro per la carne di cacciagione e caldo per la cottura; non ha le stesse prerogative anche il Barolo Chinato?).
- Terrina di fegato grasso con composta di Saba di Romagna e pan brioche alle spezie (Luca Gardini inizia ad azzardare gli abbinamenti, proponendo un piatto innovativo ma che si rifà alla tradizione; la grassezza del foie gras, il dolce-amaro-tannico del mosto cotto o Saba e le spezie del pan brioche ricordano ad uno ad uno gli elementi del Barolo Chinato).
Ultimo abbinamento: il pesce. Questo piatto è pura sperimentazione, nata dal genio dello chef Carlo Cracco e affiancata al Barolo Chinato da Luca Gardini quando lavorava con lui proprio al Ristorante Cracco di Milano:
- Ricci di mare crudi, emulsione di cocco e zabaione all’origano (sebbene non si abbiano le parole giuste per commentare questo accostamento, si può sicuramente riflettere sulla dolcezza del riccio di mare crudo, sull’amarezza zuccherina del cocco tropicale e sulla speziatura dell’origano nell’innovativo zabaione; un esperimento gustativo che può accontentare anche quelli che amano il pesce in modo spasmodico).
Questi abbinamenti sono stati pensati e realizzati da sommelier professionisti italiani, quali Gianni Sinesi, Alberto Piras, Roberto Stroppiana e Luca Gardini.