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I dipendenti pubblici dicono basta!

Creato il 22 giugno 2012 da Freeskipper
I dipendenti pubblici dicono basta!Fannulloni, assenteisti, intoccabili, troppo numerosi e troppo pagati per quel che producono in termini di servizi alla collettività! E' solo un luogo comune quello sugli impiegati Statali o c'è un fondo di verità? Eppure negli ultimi anni è sensibilmente diminuito il numero dei dipendenti pubblici e le retribuzioni sono state da tempo congelate! Ma allora come mai la spesa per gli impiegati dello Stato è aumentata? La Cgia di Mestre ha appena pubblicato uno studio nel quale dimostra che tra il 2001 e il 2009, è diminuito di un 3% il numero degli impiegati statali, ma la spesa totale degli stipendi, secondo lo stesso studio, è cresciuta di quasi 40 miliardi di euro, ovvero un 30% in più rispetto al periodo precedente. Chi ha incassato questi soldi? Sicuramente non sono finiti nelle tasche di infermieri, bidelli, maestre elementari, militari semplici e travet di prima fascia! Se poi si considera il fatto che per i dirigenti si segnala una crescita positiva dello stipendio, per un totale generale del +29%, bè allora il conto torna! Sempre secondo la Cgia il numero di dipendenti dello Stato, tradotto in termini percentuali, si attesterebbe sui circa 58,4 dipendenti pubblici ogni mille abitanti. Cifre che non si discostano più di tanto dalla media europea che vede paesi come la Germania con 55,4 dipendenti ogni mille abitanti, e la Francia dove ci sono addirittura 80,8 dipendenti ogni mille abitanti! Ma questi numeri non sevono a placare gli animi di chi minaccia tagli di organico e di stipendio nel pubblico impiego! Passato Brunetta, adesso tocca al "governo dei tecnici" strigliare i propri dipendenti. E' cambiato il direttore d'orchestra, ma la musica è sempre la stessa: dagli addosso allo statale! “Non è più tollerabile questo continuo attacco ai lavoratori pubblici” sbotta Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa. “Ogni giorno assistiamo a nuove invenzioni di riforme peggiorative. Il governo è in preda ad una evidente schizofrenia, alquanto pericolosa, e continua a sfornare una serie di ipotesi tutte negative per i lavoratori, dai tagli degli stipendi, non solo ai dirigenti, ma a tutto il personale pubblico, fino ad arrivare ad una vera e propria cassa integrazione forzata al 50% o 80% dello stipendio. Siamo saturi di questo accanimento. Stiamo parlando di lavoratori e famiglie che devono vivere ogni mese con 1.300 euro. Mi chiedo chi ha ragione di piangere in queste situazioni, i ministri della Repubblica o i padri di famiglia? - prosegue Battaglia, che conclude - Per dire Basta a tutto questo e per difendere i nostri diritti, la Confsal-Unsa e i lavoratori pubblici scenderanno in piazza sabato 23 giugno prossimo a piazza dei Santi Apostoli a Roma, alle ore 10.30. E’ solo una delle manifestazioni che abbiamo intenzioni di fare e ne seguiranno altre se il governo proseguirà nella sua intenzione di attuare insensate misure penalizzanti per i servitori dello Stato!”.

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