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I Draghi del Ferro e del Fuoco

Da Gloutchov
I Draghi del Ferro e del Fuoco I draghi di ferro rappresentano l’arma strategica che può garantire la supremazia all’uno o all’altro dei Signori, la casta intoccabile che si contende il pianeta con guerre interminabili. Questo libro raccoglie due romanzi. Il primo racconta le vicende di una ragazzina, una changeling, una mortale. I changeling possono guidare i draghi per via del sangue umano, che permette loro di entrare in simbiosi con le macchine e convincerle a fare ciò che gli si chiede. Già! Perché i draghi hanno una coscienza. Sono macchine estremamente potenti e il loro unico scopo è distruggere, indipendentemente da chi, cosa, e dove. Per loro, distruggere, è un credo assoluto. E' la vulnerabilità umana che impedisce ai draghi di fare ciò che desiderano. Ma ciò non toglie che questi cerchino di soggiogare i loro piloti psicologicamente, in modo da ottenere da loro quanto desiderano. E' contorto? Aspettate a vedere il mondo disegnato da Swanwick. Un mondo fantasy totalmente diverso da quanto vi potreste immaginare. Una sorta di universo parallelo dove nani, troll, fantasmi, elfi, e qualunque altro tipo di creatura magica vive e convive. Un luogo avanzato tecnologicamente, per certi versi oppresso dalla corruzione, dall'oppressione, da leggi ingiuste... I changeling vengono rapiti da un'altra dimensione (la nostra). I maschi vengono messi alla guida dei draghi. Le femmine vengono usate per... produrre piloti! Jane è ancora troppo giovane per avere figli, per cui è rinchiusa in una fabbrica dove si costruiscono draghi. Il suo sogno di fuggire, e il giorno in cui scova un rottame di drago ancora funzionante, ci riesce. Nel secondo libro, invece, è un ragazzo a entrare in contatto con un drago. Durante uno scontro il drago viene colpito, precipita nel paese dove vive Will, ed essendo lui un mortale, viene preso dal drago come suo portavoce.
La premessa è avvincente. Il contesto ambientale è a dir poco esuberante, confusionario, allettante, seducente. Il libro ha quindi tutte le carte per sedurre voracemente il suo lettore. E invece non ci riesce. Non ci riesce perché è troppo preso nel raccontare l'ambiente, disperdendo le vicende, rendendole a dir poco contorte. Se il primo libro mantiene attivo l'interesse grazie a una ambientazione "personaggio-centrica", il secondo invece fallisce clamorosamente, perché molte vicende raccontate appaiono a sé stanti, per certi versi fuori luogo, scritte solo per meglio descrivere un mondo... davvero fantastico. Solo nel finale tutti i fili torneranno al pettine. Ma lungo la strada ci si perde e ci si domanda: dove sto andando? Un paio di volte ho tentennato dall'abbandonare la lettura. A dare fastidio sono anche gli sporadici refusi, e problemi di editing. Non tanti. Per la verità, se non fossi ormai abituato a guardare i testi con occhio critico (per via della mia attività scribacchina), probabilmente mi sarebbero sfuggiti. Ma ci sono.

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